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Florindo Rocchetti

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI CHIETI-PESCARA

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Biografia

Medico, geologo, naturalista e docente. Florindo Rocchetti nacque a Torrevecchia Teatina (CH) il 17 giugno 1820 e morì nel 1867. Studiò per sei anni nel Seminario di Chieti; nel 1842 si recò a Napoli dove intraprese gli studi in Medicina e si laureò quattro anni dopo. Tornato in Abruzzo, svolse, per cinque anni, l’attività di medico condotto a Ripa Teatina (CH).

Durante gli anni di permanenza nella città partenopea conobbe e divenne amico di Michele Tenore, rettore dell’orto botanico e docente dell’ateneo, dal quale Rocchetti ricevette un gran numero di piante che egli stesso aveva classificato.
Nel 1854 divenne professore di Chimica e Farmacia presso il Real Liceo di Chieti, che al tempo ospitava una facoltà universitaria.

Nel 1863 ricevette anche l’incarico d’insegnamento di Chimica Farmaceutica presso il Regio Liceo dell’Aquila. Nel 1864-1865 formò la sezione ornitologica del Gabinetto di Storia Naturale della scuola e in questa stessa data pubblicò il "Saggio di Studi di Storia Naturale sulla collina di Chieti".

Nella sua attività di studio e ricerca sulle specie animali e vegetali, Rocchetti consultò l’amico docente, Prof. Olimpio Coletti.

Era anche un esperto geologo: infatti, diede vita a un gabinetto mineralogico comprendente 800 tipi di minerali e, con l’aiuto dei suoi alunni, svolse rilevamenti geologici sulla collina teatina. Raggruppò e classificò, inoltre, in un erbario chiamato la “Flora abruzzese”, tantissime specie di piante, raccolte sulla Majella. Diede vita anche ad un meraviglioso orto botanico nei pressi della passeggiata di Sant’Andrea, nella zona dell’attuale Villa Comunale.


«Questo piccolo tempio, che il doversoso e stragrande affetto di padre mi fece,
nel Giugno 1908, erigere alla memoria adorata dei miei figli Florindo, Ro-
berto e Teresina [...]
Florindo Rocchetti, del fu Giustino e della fu Maria Vincenza De Pao-
lo, nato in Torrevecchia il 17 Giugno 1820 e morto quivi immaturamente,
vittima del lavoro e dello studio, il 10 Aprile 1867, era Dottore in Me-
dicina e Professore laureato in Chimica e Scienze Fisiche e Naturali.
Per l’esercizio della professione risiedeva in Chieti dove occupava impo-
rtanti cariche di Presidente del Comizio Agrario, della Società Economica,
Vice Preside del Liceo, Direttore dell’Orto Botanico ecc.
Pubblicò varie opere, lasciandone altre inedite. [...]»
 
 

File audio Medico a Ripa

File audio Napoli-Tenore

File audio Lavoratore indefesso


Il Real Liceo di Chieti

Il Liceo Classico di Chieti, intitolato a Gian Battista Vico è un Istituto educativo statale le cui origini risalgono al 1640. Il nobile chietino Giovanni Francesco Vastavigna, nominava, con testamento del 18 maggio 1636, suoi eredi i Padri Scolopi delle Scuole Pie con la condizione che dovevano stabilirsi a Chieti: fu così che l’8 novembre 1640 il Liceo venne inaugurato. Ben presto i religiosi sentirono il bisogno di ampliare i locali e concepirono la costruzione di un ampio collegio con chiesa annessa e grazie al contributo di numerosi benefattori il sogno degli Scolopi divenne realtà.

Nella Chiesa del nuovo S. Domenico, sono ancora presenti tre lapidi che ricordano la generosità dei coniugi Giacomo Vastavigna e Claudia Taultino, di Tommaso Valignani e di Giacomo Antonio La Valletta.

Nel 1861, il Regno unitario per il nuovo ordinamento della Pubblica Istruzione, adottò la Legge Casati, secondo cui i licei avrebbero dovuto dotarsi di un piccolo museo di Storia Naturale e di un Gabinetto di Fisica e Chimica. Il Real Liceo di Chieti, preesistente alla legge Casati, possedeva già un discreto patrimonio scientifico didattico. Con le direttive della nuova legge esso si incrementa, anche grazie alla presenza di docenti particolarmente “motivati”.

File audio storia del G. B. VICO

File audio Real Liceo

Video con riprese dall’alto dell’attuale giardino dell’antico Real Liceo di Chieti oggi Liceo Classico "G.B. Vico"

 

 


Gabinetto di Scienze naturali

La sezione ornitologica del Gabinetto di Scienze naturali era costituita inizialmente da 113 esemplari, raccolti dal Prof. Rocchetti ed i suoi studenti, ma anche da altri appassionati naturalisti, che lo stesso Rocchetti ricorda e calorosamente ringrazia con breve nota nel “Saggio di storia naturale della collina di Chieti”. Attualmente, forse a causa dell'incuria e dei numerosi trasferimenti, il numero degli esemplari si è ridotto drasticamente a 39 esemplari. Tutti gli animali furono preparati e classificati dal Prof. Rocchetti.

Sotto il supporto di legno degli animali si trova ancora la didascalia originale che li accompagnava.

Ulteriori appunti e note riguardanti le caratteristiche degli uccelli preparati sono state inserite dallo stesso Rocchetti all'interno del “Saggio di Storia Naturale”. Tanto le didascalie quanto gli appunti rappresentano documenti molto importanti e ci forniscono informazioni utili sul luogo di rinvenimento e cattura degli esemplari, le persone coinvolte nella ricerca, sia in qualità di raccoglitori dei campioni sia in qualità di preparatori, ed infine anche notizie riguardanti la permanenza stagionale più o meno ricorrente di alcune famiglie di uccelli.

Ricostruzione 3D Martin Pescatore

Video sull'arte della tassidermia


Orto botanico

Storia

Il Prof. Florindo Rocchetti diede vita anche ad un meraviglioso orto botanico situato su un terreno nella parte inferiore della passeggiata di S. Andrea nella zona dell’attuale Villa Comunale di Chieti; tale orto viene menzionato nella rivista Nuovo giornale botanico italiano: memorie della Società botanica italiana.


“Nuovo Giornale Botanico Italiano”

Il “Nuovo giornale botanico italiano: memorie della Società botanica italiana” è una rivista , fondata nel 1869 da Odoardo Beccari, strutturata in tre sezioni: «Memorie originali», destinata a ricevere lavori originali di botanica in italiano o latino, «Letteratura Botanica», destinata a raccogliere recensioni e riassunti delle pubblicazioni di botanica, e «Notizie botaniche», destinata a ricevere brevi resoconti di osservazioni scientifiche o notizie riguardanti la società scientifica.

Nel volume XXVIII, fascicolo 1, gennaio 1921, pagg. 90, 98, 104 vengono elencate dal professor Armando Villani piante colte nell’orto di S. Andrea in Chieti e si fa riferimento all’attività del professor Florindo Rocchetti.

Amante della Storia naturale, egli riunì in un erbario chiamato “Flora abruzzese”, molte centinaia di piante, parte delle quali raccolte sulla Majella, e le classificò.

File audio ORTO BOTANICO


Asse del tempo

17 giugno 1820 nasce a Torrevecchia Teatina (CH)
1832-1838 studia presso il Pontificio Seminario Regionale di “San Pio X” di Chieti
1842 si trasferisce a Napoli
1842-1846 consegue la Laurea in Medicina presso l’Università di Napoli
1849 riceve l’incarico in qualità di medico condotto a Ripa Teatina
1854-1861 vince il concorso per la Cattedra di Chimica e Farmacia presso il Real Liceo di Chieti
1863 riceve l’incarico di insegnamento di Chimica farmaceutica presso il Regio Liceo de l’Aquila
1864-1867 viene nominato professore ordinario di Storia naturale presso il Liceo G. B. Vico di Chieti
1865 pubblica il “Saggio di Studi di Storia Naturale sulla collina di Chieti”
1867 muore Florindo Rocchetti


Città attraversate

Chieti Napoli Ripa Teatina L'Aquila


Altri scienziati abruzzesi illustri dell'epoca

MICHELE TENORE

Di origine abruzzese ed appassionato di botanica, studiò medicina presso l'Università di Napoli dove si laureò nel 1800.

Nel 1805, nella veste di medico del Principe di Cardito, viaggiò per l'Italia e conobbe botanici importanti, anche stranieri. Nel frattempo si impegnò nella realizzazione dell'Orto Botanico di Napoli che fu istituito nel dicembre del 1807, realizzato accanto al Real Albergo dei Poveri, e del quale divenne direttore nel 1810.

Nel 1811 succedette a Petagna alla Cattedra di Botanica di Napoli.

Michele Tenore è autore della “Flora Napolitana”, opera monumentale pubblicata in fascicoli nel periodo compreso tra il 1810 e il 1838. Tale opera costituisce una delle prime ricognizioni floristiche in Italia meridionale; in essa furono descritte 400 nuove specie e vennero trattate oltre 3400 entità di piante vascolari. La “Flora Napolitana” costituisce, ancora oggi, una risorsa importante per studiosi di Botanica ed in particolare per coloro che si occupano della flora dell’Italia meridionale.

A rimarcare le origini abruzzesi di Michele Tenore è oggi il giardino botanico a lui intitolato nel cuore del Parco Nazionale della Majella.

OLIMPIO COLETTI

Il Prof. Olimpio Coletti, incaricato dal Ministero della Pubblica Istruzione alla direzione dell’Istituto Magistrale di Chieti (1865), fu docente degli insegnamenti di aritmetica e di scienze fisiche e naturali.

Gli Istituti del periodo avevano e svolgevano il compito di raccogliere materiali cosiddetti “dimostrativi” soprattutto per l’insegnamento delle Scienze.

Sia Rocchetti che Coletti, per l’apprendimento mediante la visione diretta, utilizzavano gli strumenti didattici in dotazione della scuola, stimolando gli studenti ad andare alla scoperta delle meraviglie della natura, raccogliendo animali, minerali, fossili, piante.

 

 

 

 


Per approfondimenti

D’Ettore G. (1996-1997). Il liceo classico G. B. Vico di Chieti, Tesi di laurea.

Moretti V. (1985). Testi antichi rari e di pregio. Selezione dal patrimonio bibliografico del Liceo G.B. Vico di Chieti. Chieti: Centro servizi culturali.

Villani A. (1921, Gennaio). Primo contributo allo studio della flora. Nuovo Giornale Botanico Italiano: memorie della Società botanica italiana, 18(1), p. 90, 98, 104.

Brizio F. (1884). Il Convitto Nazionale G.B. Vico in Chieti. Roma: Stabilimento tipografico italiano.

(1866). Annuario della Istruzione Pubblica del Regno d’Italia pel 1865-1866. Firenze: Tipografia del Regno d’Italia G. Faziola e C.

(1865). Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, (307).

(1864-1865). Registro generale, Classe 3., Liceo di Chieti.


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