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Avifauna delle Colline argillose plioceniche, dei calanchi e delle biancane

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI PERUGIA

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Immagini dell'ambiente di riferimento:

Nell’Umbria sud-occidentale, nelle vaste distese collinari che si innalzano lungo i confini con Toscana e Lazio, sono presenti ambienti del tutto peculiari, dalle caratteristiche morfologiche ed ecologiche uniche, caratterizzanti le zone calanchive.

In questi territori, profondamente modellati dall’azione erosiva di sole, vento, acqua, sui molli substrati delle antiche argille e sabbie marine risalenti al Pliocene, si sono sviluppate particolari associazioni vegetali e comunità faunistiche di notevole interesse naturalistico.

L’asprezza e la particolare ed instabile conformazione delle aree a calanchi e biancane, difficilmente colonizzabili ed utilizzabili per scopi agricoli o edilizi, ha preservato questi  ambienti da eccessive forme di sfruttamento antropico, facendone dei serbatoi di biodiversità in grado di agire come “centri di ripopolamento naturale” nei confronti degli ambiti territoriali circostanti, in massima parte costituiti da colture agrarie e pascoli. Inoltre, la prossimità di queste aree con le regioni più termicamente favorite dell’entroterra Tosco-laziale, influenzate dal mite clima tirrenico, ha permesso anche  la diffusione di specie vegetali ed animali di tipo prettamente mediterraneo, assenti o molto scarse nel resto dell’Umbria. 

 

Specie caratterizzanti:

Gruccione (Merops apiaster)
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Questo Coraciforme (ordine Coraciformes) di piccole dimensioni (lunghezza 28 cm, peso 50 g) é uno dei più variopinti rappresentanti della nostra avifauna, con i  brillanti colori del suo piumaggio costituisce un vero e proprio “ambasciatore” cromatico delle ricche e variegate faune dei Tropici in territorio europeo.

Caratterizzato da forme eleganti e slanciate, con lunghe ali e coda con timoniere centrali allungate ed appuntite, che ne fanno un abilissimo volatore, becco piuttosto lungo, stretto ed affilato, perfetto per catturare gli insetti di cui si nutre, cacciandoli in voli acrobatici, questo uccello presenta un piumaggio coloratissimo, con le parti inferiori turchesi, quelle superiori castano-rossicce, ali e coda di un brillante colore verde acquamarina, mento e gola di un vivido giallo dorato delimitato da un sottile collarino nero.

Appartenente ad una famiglia, quella dei Meropidi (Meropidae), di origine prettamente tropicale Afro-asiatica, il Gruccione comune è presente, nei mesi primaverili ed estivi, in gran parte dell’Europa meridionale, soprattutto nelle calde regioni di clima mediterraneo, dalla Penisola Iberica sino ai Balcani ed all’Asia Minore. Predilige gli ambienti di macchia sempreverde alternati ad ampie ed assolate distese erbacee, le garighe, le steppe cosparse di bassi arbusti, le sponde di fiumi e ruscelli con scoscese sponde sabbiose ed argillose, dove scava strette gallerie, a colpi di becco, nel cui fondo depone le sue uova. Specie migratrice, alla fine dell’estate lascia i territori di nidificazione dell’Europa meridionale per svernare nelle savane e boscaglie dell’Africa tropicale, dove vivono molte altre specie locali appartenenti al suo stesso genere. 

In Italia il Gruccione è diffuso in molte aree di clima mediterraneo e submediterraneo, soprattutto lungo le coste tirreniche della Maremma Tosco-Laziale e nelle zone più miti dell’entroterra. In Umbria è presente con varie colonie nidificanti principalmente nelle zone basso-collinari sud-occidentali del territorio regionale, dove i caldi venti tirrenici contribuiscono a meditteraneizzare il clima locale ed i rilievi argillosi con le loro tipiche formazioni calanchive e le rade boscaglie arbustive, ricche di insetti, offrono ambienti ideali di vita e abbondanti fonti alimentari. 

Ghiandaia marina (Coracias garrulus)
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Questo Coraciforme di dimensioni medio-grandi (lunghezza 30 cm, peso 140 g) e di corporatura piuttosto massiccia, dopo il più piccolo e slanciato Gruccione (Merops apiaster), costituisce la specie ornitica con la livrea più variopinta e di “sapore tropicale” della nostra avifauna europea. La Ghiandaia marina infatti presenta un piumaggio con parti dorsali di un caldo color cannella e testa, gola, parti inferiori e coda di un brillante turchese. Le ampie ali, anchesse in gran parte turchesi, sono caratterizzate da remiganti nere e copritrici con sfumature verdi-azzurrine e blu-violette.

Appartenenente ad un genere molto ben rappresentato nelle regioni tropicali Afro-asiatiche, questa specie è diffusa in gran parte dell’Europa meridionale, nei mesi primaverili ed estivi, migrando in autunno nelle savane dell’Africa tropicale, sue aree predilette di svernamento. Nelle regioni mediterranee predilige ambienti aperti, assolate praterie con arbusti ed alberi sparsi, boschi radi e luminosi, pascoli alberati, dove caccia con grande abilità grossi insetti, rettili, piccoli mammiferi come insettivori e roditori. Nidifica preferibilmente in cavità di vecchi e grandi alberi o in fratture di pareti rocciose. Può nidificare anche in antiche strutture murarie in edifici rurali.

In Italia è presente principalmente nelle più calde regioni tirreniche da dove può spingersi in zone interne, dal clima mite.

In Umbria la Ghiandaia marina è piuttosto rara e risulta per lo più limitata ai territori sud-occidentali della regione, ai confini con Toscana e Lazio, dove tende a frequentare le basse colline argillose e sabbiose, in parte ancora rivestite da macchie arbustive e pascoli alberati.

Biancone (Circaetus gallicus)  
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Questo maestoso Falconiforme di notevoli dimensioni (lunghezza 65/67 cm, peso 1750/1860 g) è caratterizzato da una corporatura piuttosto robusta, testa grande e rotondeggiante, piumaggio bruno grigio superiormente e bianco con macchie brune più o meno evidenti nelle parti inferiori. Le lunghe ed ampie ali sono sottilmente barrate inferiormente e la coda di colore chiaro presenta 3/4 ampie barre trasversali scure, ben visibili durante il volo.

Il Biancone è diffuso in gran parte delle aree di clima temperato-caldo dell’Eurasia e del Nordafrica, soprattutto nelle regioni mediterranee, dove predilige ambienti aperti, assolati e luminosi, come vaste distese erbose con sparse  macchie arbustive, garighe sassose, steppe aride, pascoli su ripidi pendii collinari o montani con affioramenti rocciosi, favorevoli alla nidificazione e alla formazione di correnti ascensionali. Si nutre principalmente di rettili, in particolare serpenti (da cui il nome in lingua spagnola di Aguila culebrera o in inglese di Snake eagle), che cattura veleggiando e librandosi a basa quota sopra aride distese e poi gettandosi rapidissimamente in picchiata sulla preda. Occasionalmente si nutre anche di grossi insetti, anfibi e piccoli mammiferi. Nidifica in primavera costruendo rozzi nidi con rami e ramoscelli sulla sommità di grandi alberi o tra cespugli abbarbicati a ripide pareti rocciose. 


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