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Giuseppe Sergi

Itinerario a cura della SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

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Biografia

Giuseppe Sergi (Messina 1841 – Roma 1936), eminente intellettuale e scienziato italiano, è una figura di rilievo del positivismo fra ‘800 e ‘900. Spirito eclettico e indipendente - da fervente garibaldino combatte la battaglia di Milazzo - padroneggia una cultura enciclopedica; in giovane età apprende da autodidatta il greco e il sanscrito, scrive di filologia comparata, per poi passare, complice la “folgorazione” per i grandi classici greci, alla filosofia. La sua prima opera, Usiologia ovvero scienza dell'Essenza, composta a soli 27 anni e nella quale prende in esame le concezioni filosofiche degli antichi popoli italici pre-romani, gli vale l’elogio del Mamiani e l’insegnamento nei licei. Già si affacciava, però, l’interesse per l’evoluzione organica, con l’eco suscitata dai coevi scritti di Darwin.

È del 1873 il suo studio della psicologia su basi fisiologiche, il primo del genere in Italia, e gli excursus in matematica, fisica, psicologia sperimentale, antropologia (in tutti i suoi aspetti) e pedagogia. Da Messina viene trasferito a un liceo di Milano, prima che gli venga affidato l’incarico di Filosofia Teoretica all’Accademia Scientifica. Dopo pochi mesi passa a Bologna, dove ottiene una delle prime Cattedre di Antropologia dopo l’Unità d’Italia: era il 1880, quattro anni dopo sarà chiamato all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nella Facoltà di Scienze.


Vasta la sua produzione: oltre quattrocento scritti in vari campi, accomunati dal fondamentale intento di comprendere l’umanità e migliorarne le condizioni di vita. Primo in Italia a fondare un laboratorio di Psicologia sperimentale, annesso all'Istituto di Antropologia, riesce a portare a Roma il V Congresso Internazionale di Psicologia, nel 1905, ma passa alla storia soprattutto per l'organizzazione dell'Istituto di Antropologia, che dota di un museo progressivamente sempre più interessante, tra i primi in Europa per ricchezza e rarità delle collezioni. Fonda inoltre la «Rivista di Antropologia» (oggi «Journal of Anthropological Sciences»), che nasce come organo della Scuola Romana della disciplina, ma ben presto diviene il periodico scientifico che segue lo sviluppo delle scienze antropologiche in Italia.

Nel 1889 pubblica Antropologia e Scienze Antropologiche e Le degenerazioni umane, dove appare un pioniere della cosiddetta “eugenica”, affiancata da un sistema educativo di avanguardia. In accordo con la scuola tedesca fondata da J.F. Blumenbach (1752-1840), si oppone all’abuso della craniometria e propone un “metodo naturale” di studio delle forme del cranio e di classificazione basata su modalità standardizzate di osservazione cranioscopica nelle varie norme.

Nel periodo compreso tra il 1889 e il 1892 pubblica Le degenerazioni umane, ed Educazione ed Istruzione, studiando una collezione di quattrocento crani della Melanesia; nel 1893 è la volta della pubblicazione de La classificazione  delle specie umane secondo il metodo naturale. Nel 1916 fonda la «Rivista Italiana di Sociologia».

Avrà fra i suoi allievi il figlio Sergio, Maria Montessori e Fabio Frassetto. Morirà a Roma nel 1936, quasi centenario, ma ancora lucido nel comporre una sorta di testamento spirituale e scientifico, di cui riproponiamo l'incipit:

Questa è l'ultima visione intorno alla scienza dell'Uomo, perché sono al limitare del 94° anno di età ed ho vissuto abbastanza per rettificare spesso i giudizi miei in una serie continua di osservazioni sul vecchio e sul nuovo che arrivasse all'occasione.

Le prime e antiche idee cadono, si sostituiscono nuove inaspettate visioni sui fatti che si presentano; i giudizi svaniscono come ombre nell'oscurità, i nuovi arrivano spontanei, insistenti e sostituiscono i decaduti, la visione diventa telescopica ed ha un campo visivo più esteso e più profondo: tutto è spontaneo non volontario, né pensato lungamente, viene improvviso e dal profondo incosciente di quella che chiamiamo mente.

 


Asse del tempo

1841  nasce a Messina il 21 marzo
1868 pubblica Usiologia, ovvero scienza dell’Essenza. Inizia la sua attività come professore di filosofia nei licei di Messina e successivamente di Milano.
1873 pubblica la prima parte dei suoi Principi di Psicologia: opuscolo ad uso delle scuole, dove appare già come un antesignano della psicologia sperimentale.
1879  gli viene affidato l’incarico di Filosofia Teoretica presso l’Accademia Scientifico Letteraria di Milano; pubblica Elementi di Psicologia, opera tradotta in francese e in altre lingue, dove combina psicologia e storia naturale dell’umanità.
1880-1884  è professore di antropologia nell’Università di Bologna.
1884 viene chiamato dalla Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove organizza le attività della Cattedra di Antropologia, che cinque anni dopo prenderà la denominazione ufficiale di Istituto di Antropologia e Psicologia sperimentale, con annesso museo.
1889 pubblica Antropologia e Scienze Antropologiche e Le degenerazioni umane, dove appare un pioniere della cosiddetta “eugenica.
1893 pubblica La classificazione delle specie umane secondo il metodo naturale e fonda la Società Romana di Antropologia.
1894-1898 pubblica opere riguardanti la psicologia e la preistoria italiana; sostiene l’origine africana degli italiani.
1905 grazie alla notorietà e  alla risonanza internazionali dei suoi lavori di ambito psicologico presiede il V Congresso Internazionale di Psicologia che, dopo le sedi di Parigi, Londra e Berlino, fu per la prima volta organizzato a Roma.
1916 fonda la «Rivista Italiana di Sociologia», cessa l’attività di professore di antropologia nell’Università di Roma.
1917-1935 continua  la produzione letteraria e si interessa anche  all’evoluzione degli organismi viventi e all’origine della vita.
1936 muore a Roma il 17 ottobre.


Città attraversate

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Per approfondimenti

Battaglia R. (1939). Necrologio di Giuseppe Sergi. Bollettino della Soc. Adriatica di Scienze Naturali, vol. XXXVII, pp. 22-28.

Correnti V. (1980-81). L’antropologia fisica in Italia. Rivista di Antropologia, vol. LXI, pp. 21-40.

Correnti V.(1984-85). Il cammino dell’antropologia italiana. Sintesi storica. Rivista di Antropologia, vol. LXIII, pp. 309-316.

Correnti V. (1984-85). L’Istituto di Antropologia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Origini, vicende, attività. Rivista di Antropologia, vol. LXIII, pp. 323-338.

Cresta M., Destro-Bisol G., Manzi G. (1993). Cent’anni di Antropologia a Roma. Celebrazioni per il centenario dell’Istittuto Italiano di Antropologia. Rivista di Antropologia, vol. LXXI, pp. 1-30.

Landra G. (1937). Necrologio di Giuseppe Sergi. Rivista di Biologia, vol. XXII, Fasc. II, pp. 1-11.

Manzi G. (1987). Il Museo di Antropologia dell'Università di Roma "La Sapienza": una testimonianza del percorso intellettuale di Giuseppe Sergi nella seconda metà del XIX secolo. In G. Mucciarelli (a cura di), Giuseppe Sergi nella Storia della Psicologia e dell'Antropologia in Italia; pp. 127-137. Pitagora, Bologna.

Sergi S. (1937). In memoria di Giuseppe Sergi. Rivista di Antropologia, vol. XXXI, pp. 1-35.

Spedini G. (1982-83). Prospettive e finalità nel processo di rinnovamento dell’antropologia. Rivista di Antropologia, vol. LXII, pp.327-332.

Tucci G., Blanc G.A., Pettazzoni R., Niceforo A., Montesano G., Corso R., Businco L., Sergi S. (1937). In memoria di Giuseppe Sergi. Discorsi pronunciati alla Società Romana di Antropologia nella Adunanza del 22 Maggio 1937. Rivista di Antropologia, vol. XXXI, pp. 39-55. 


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