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Giovanni Battista Grassi

Itinerario a cura di SAPIENZA - UNIVERSITÀ DI ROMA

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Biografia

Giovanni Battista Grassi fu uomo di grande cultura biologica, spaziando dallo studio delle caste delle società delle termiti e della migrazione delle anguille, all’individuazione del vettore della malaria. Appassionato ricercatore e docente universitario, fu insignito di numerosi premi e onorificenze.

Giovanni Battista Grassi nacque a Rovellasca, piccolo borgo agricolo in provincia di Como, il 27 marzo 1854, in una distinta famiglia di proprietari terrieri. Dopo le elementari e il ginnasio frequentò il Regio Liceo Volta di Como, dove conseguì il diploma nel 1872.

Tra il 1872 e il 1878 frequentò la facoltà di Medicina dell’Università di Pavia, ospite del Collegio Ghisleri, dove, tra i suoi docenti trovò alcuni tra i più insigni ricercatori italiani.

La sua attività di ricerca iniziò già da studente con lo studio sugli elminti, parassiti dell'uomo. In particolare, identificò nuove specie italiane di Nematodi alla base di forme di anemia nel gatto e nella specie umana (anchilostomiasi), analoghe alla clorosi d'Egitto.

Dopo la laurea in Medicina, decise di dedicarsi alla ricerca biologica e zoologica, ottenendo immediatamente importanti risultati. Frequentò prestigiose sedi di ricerca europee in cui avvicinò alcuni tra i più autorevoli scienziati dell’epoca.

Alle Stazioni Zoologiche di Messina e Napoli (1878-1879), con Kleinenberg, individua nei Chetognati, un phylum di invertebrati a sé stante.

Nel periodo tedesco (1879-1882), trascorso ad Heidelberg e Würzburg, frequentò i laboratori di Gegenbaur, Bütschli e Semper, maturando un approccio evoluzionistico e raffinando la sua formazione di citologo dei protozoi. In Germania Grassi avvia la stesura della memoria "Lo sviluppo della colonna vertebrale nei pesci".

A soli 29 anni, nel 1883, venne nominato Professore di Zoologia, Anatomia e Fisiologia Comparata all’Università di Catania. Sviluppò importanti ricerche che gli procurarono fama internazionale, dimostrandosi un vero Re Mida della Zoologia, capace di trasformare in oro ogni questione biologica da lui toccata.

Nel 1892-93 osserva per primo la metamorfosi del leptocefalo in anguilla, contribuendo alla comprensione del ciclo riproduttivo delle Anguille.

Scopre, con Koenenia mirabilis, un nuovo ordine di Aracnidi, i Palpigradi. Il nome del genere è dedicato alla moglie, Maria Koenen. Associa la capacità di digestione del legno delle termiti alla presenza di flagellati nel loro intestino. Studia, inoltre, la determinazione delle caste nelle specie italiane di termiti.

Questi studi gli meritano la prestigiosa medaglia Darwin 1896 della Royal Society of London.

Sull’onda della sua chiara fama internazionale, nel 1895, ottenne il trasferimento allUniversità di Roma dove insegnò Anatomia Comparata e, dal 1903, Entomologia Agraria, per la prima volta presente nell'università romana.

A Roma operava da anni un gruppo di importanti malariologi che affrontavano il problema della malaria dal punto di vista clinico: il patologo Ettore Marchiafava e il suo allievo Amico Bignami, l’igienista Angelo Celli e il clinico Giuseppe Bastianelli. Grassi nel 1896 si inserì in questo gruppo di scienziati come entomologo per la identificazione dell’insetto vettore del plasmodio della malaria.

Dal 1900 e al 1902 Grassi compie importanti campagne di studio sulla malaria mirate a trovare una soluzione alla malaria nell'Agro Portuense (Fiumicino) e nella piana di Capaccio (Paestum).

Nella primavera-estate del 1900, insieme a Bastianelli, collabora all’esperimento di Manson, condotto nella piana di Castelfusano, vicino Ostia, sulla funzionalità di una costruzione “a prova di zanzara”.

Nell’estate-autunno del 1901, Grassi, insieme a tre suoi allievi, si trasferì alle foci del Tevere, nella zona malarica della bonifica di Porto (ora Fiumicino), dove istituì un laboratorio al primo piano della Dispensa Sociale. Le cartelle cliniche di questa ricerca sono conservate nell’archivio Grassi del Museo di Anatomia Comparata.

Inoltre, suggerì al Parlamento di intraprendere una campagna di protezione chimica che contemplava la somministrazione del chinino. La campagna ebbe inizio nel 1901 e si concluse solo dopo la bonifica delle aree interessate dalla malaria.

Il 28 Novembre 1898, Grassi dichiara, in una nota all’Accademia dei Lincei, di aver ottenuto la prova sperimentale della trasmissione del parassita e l’identificazione della specie di zanzara vettrice nell’uomo. Il 31 dicembre dello stesso anno, in India, il medico britannico R. Ross (1857-1932), in un articolo sugli Annales de l’Institut Pasteur, dimostra che la trasmissione della malaria negli uccelli è legata allo sviluppo del parassita sia nell’ospite vertebrato che nella zanzara, e che quest’ultima è in grado di infettare nuovi uccelli. Ipotizza un simile meccanismo di trasmissione per la malaria nell’uomo. Sebbene Ross fosse già a conoscenza dei risultati ottenuti da Grassi, grazie ai resoconti inviatigli dal medico E. Charles, ospite del laboratorio di Grassi nel 1897-98, Ross iniziò una campagna diffamatoria contro Grassi per rivendicare la priorità sulla scoperta del meccanismo di trasmissione della malaria. Nel 1902 Ross fu insignito del Premio Nobel per la medicina.

In diversi ambienti, tuttavia, si diffuse l’idea che quel premio Nobel dovesse spettare al parassitologo italiano e nel 1910 la prestigiosa Università di Lipsia conferì a Grassi la Laurea Honoris Causa per le sue “subtilissima sagacissimaque investigationes” sul contagio malarico, delle quali si sottolinea la preminenza (in primis vero).

Dopo la delusione per il Premio Nobel, Grassi decise di abbandonare i suoi studi sulla malaria e di dedicarsi ad altri temi di ricerca nell’ambito della medicina sociale (necrosi fosforica e gozzo alpino) e dell’entomologia (pappataci e fillossera della vite).

Dal 1817, Grassi torna ad occuparsi della malaria, che, dopo il primo conflitto mondiale, registrò in Italia un nuovo picco di diffusione.

Si occupò, in particolare, di risolvere il rompicapo dell’anofelismo senza malaria, per la soluzione del quale Grassi ipotizzò l’esistenza di una “razza biologica” di Anopheles morfologicamente indistinguibile, che non punge l'uomo, ma solo gli animali. Questa ipotesi trovò conferma negli studi di Falleroni (1926), che identificò sei specie del complesso Anopheles maculipennis, di cui solo due portatrici di malaria.

Grassi continuò a studiare la malaria e a tenere lezioni in aula, dove si faceva condurre con una portantina improvvisata con una poltrona di vimini, fino alla sua morte avvenuta a Roma il 4 maggio 1925, mentre correggeva un proprio manoscritto sulla biologia delle zanzare Anopheles superpictus.

Nel corso della sua carriera Grassi venne insignito di numerose medaglie e onorificenze da tutto il mondo e a suo nome sono state intitolate piazze, strade, istituti e ospedali. Nel 1955, per il trentennale della sua morte, le Poste Italiane emisero in onore di Grassi un francobollo da 25 lire.

Esempi di premi e onorificenze:

1896 - Medaglia Darwin della Royal Society of London

1896 - Ufficiale dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro

1897 – Medaglia d’oro dell’Accademia dei XL

1897 - Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei

1908 – Senatore del Regno

1910 – Premio Cavour


Asse del tempo

 27 marzo 1854 Giovanni Battista Grassi nasce a Rovellasca, piccolo borgo agricolo in provincia di Como
 1872-1878 frequenta la facoltà di Medicina dell’Università di Pavia, ospite del Collegio Ghisleri, dove, tra i suoi docenti trovò alcuni tra i più insigni ricercatori italiani
 1879-1882 Nel periodo tedesco trascorso ad Heidelberg e Würzburg, frequenta i laboratori di Gegenbaur, Bütschli e Semper, maturando un approccio evoluzionistico e raffinando la sua formazione di citologo dei protozoi. In Germania Grassi avvia la stesura della memoria "Lo sviluppo della colonna vertebrale nei pesci"
 1883 viene nominato Professore di Zoologia, Anatomia e Fisiologia Comparata all’Università di Catania
 1892-93 osserva per primo la metamorfosi del leptocefalo in anguilla, contribuendo alla comprensione del ciclo riproduttivo delle Anguille
 1895 ottienee il trasferimento all‘Università di Roma dove insegna Anatomia Comparata
 1896 riceve la prestigiosa medaglia Darwin della Royal Society of London
 1896 Grassi si inserisce nel gruppo di importanti malariologi che affrontavano il problema della malaria dal punto di vista clinico di scienziati come entomologo per la identificazione dell’insetto vettore del plasmodio della malaria
 1897 viene nominato socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei
 1903 insegna Entomologia Agraria, per la prima volta presente nell'università romana
 1908 viene nominato Senatore del Regno
 1910 riceve la Laurea honoris causa dell’antica e prestigiosa Università di Lipsia, ove si fa precisa menzione della scoperta del vettore malarico
 4 maggio 1925 muore a Roma mentre correggeva un proprio manoscritto sulla biologia delle zanzare Anopheles superpictus.


Grassi & la malaria: le tappe

1888 Grassi, a Catania, aveva già iniziato a studiare la malaria negli uccelli, identificandone e descrivendone gli sporozoi.

2 ottobre 1898 Quale entomologo, riconosce che solo 3 specie di zanzara (Anopheles claviger, e due specie di Culex) potevano essere indiziate come responsabili della trasmissione malarica.

6 novembre 1898 In collaborazione con Bignami e Bastianelli fa pungere, con zanzare infette, un volontario, che contrae la malaria.

28 novembre 1898 Esclude Culex dai possibili vettori della malaria umana e limita l’indagine ad Anopheles claviger (sin. A. maculipennis).

4 dicembre 1898 Fa pungere un uomo non malarico da A. claviger infettata sperimentalmente: questi contrae la malaria.

22 dicembre 1898 Descrive in dettaglio, il ciclo del plasmodio, sia nell’uomo che nella zanzara.

4 giugno 1900 Viene pubblicata l’importante memoria “Studio di uno Zoologo sulla Malaria”.


Città attraversate

Rovellasca Como Pavia Messina  Napoli  Heidelberg  Würzburg  Catania  Roma


Per approfondimenti

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