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Lo strumento scientifico nei secoli XVI - XVIII (approfondimento)

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Laboratorio di alchimia
Cassetta per strumenti matematici, Christoph Schissler, fine XVI sec.

Eccetto la fabbricazione delle bilance, la produzione e il commercio degli strumenti ebbero origine da un’ampia gamma di altre attività, come l’orologeria, la tornitura, l’incisione e la fusione. Nel Rinascimento, infatti, un ristretto gruppo di coloro che esercitavano queste arti si dedicò alla fabbricazione degli strumenti, dando così origine a una manifattura specializzata. Fu questo un processo lento e l’associazione tra la fabbricazione degli strumenti e l’orologeria e, più in generale, la meccanica di precisione proseguì ben oltre il XVIII secolo, poiché la fabbricazione degli strumenti condivideva con queste ultime non soltanto le tecniche e le conoscenze, ma anche una parte del suo oggetto. Ciononostante la tendenza alla specializzazione appare evidente.

Alla fine del Cinquecento troviamo un numero minore di artigiani che fabbricano strumenti e che nello stesso tempo costruiscono orologi o macchine per l’edilizia di quanti ve ne siano all’inizio del secolo. Questa evoluzione è interna alla logica di un’espansione dell’attività e riflette probabilmente anche un generale ampliamento delle specializzazioni delle funzioni nella matematica applicata.

Un commercio fiorente richiede una domanda stabile.

Durante il Rinascimento, in tutta l’Europa, uno dei maggiori successi della fabbricazione degli strumenti è aver saputo soddisfare la crescita della domanda con la produzione di strumenti semistandardizzati, conservando, allo stesso tempo, la competenza necessaria a innovare e a sviluppare strumenti particolari per ordinativi speciali. Sebbene ci siano pervenute alcune testimonianze sulle quantità o partite prodotte, come, per esempio, quelle relative alla fabbrica di astrolabi di Georg Hartmann a Norimberga, è probabile che nel XVI secolo, in laboratori più piccoli di quelli di Hartmann, di Christoph Schissler il Vecchio, di Hans Christoph Schissler il Giovane o di Walter Arsenius, le scorte disponibili fossero molto inferiori, e che anche gli strumenti prodotti in serie fossero fabbricati solamente su ordinazione.

Carattere scientifico e valore ornamentale

Certamente, nel Rinascimento, la questione estetica era un importante determinante della dimensione degli strumenti scientifici di alta qualità, che possiamo suddividere in due categorie: quelli proponenti nuove soluzioni, ideati da uno studioso e costruiti con la collaborazione di un artigiano, e quelli di grande effetto, ideati per essere presentati a un principe o a un personaggio autorevole e che quindi dovevano essere estremamente perfezionati e possedere un valore ornamentale simile a quello dei prodotti dell’oreficeria. Probabilmente Tobias Volkmer o Erasmus Habermel, che lavoravano per le corti di Brunswick e di Praga, ricevevano un maggior numero di richieste di questo genere rispetto agli artigiani occupati nelle attività commerciali di tutti i giorni, ma tutti quelli che costruivano strumenti di alta qualità potevano entrare in rapporto con la alta società.

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