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Scheda ICCD - PST

Tipo scheda: PST (Patrimonio scientifico e tecnologico) Versione 3.01
Settore disciplinare: beni scientifici e tecnologici
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Oggetto

Definizione: spettroscopio

Tipologia: a prisma

Denominazione: Hilger

Categoria

Chimica /  Ottica
Parole chiave: spettro/ luce 

Cronologia

Fascia cronologica di riferimento: sec. XIX
Frazione cronologica: seconda metą
Da: 1850  A: 1900 

Definizione culturale

Dati analitici

Descrizione analitica: Spettroscopio a prisma con porta-campioni per analisi allo stato liquido. Correlabile con macchina fotografica per la registrazione dello spettro. Lo spettroscopio č costituito da un sistema ottico, composto da un prisma, e due bracci dotati di lenti, all’estremitą del primo braccio č collocata una fenditura, all’estremitą del secondo braccio si trova l’oculare (oppure la lastra fotografica). La fenditura č costituita da due laminette metalliche che fanno in modo che la luce passi soltanto da un’apertura molto ristretta.

Funzione: Spettroscopio portatile del Laboratorio di Schiff. Era possibile fare sia misure in emissione che in assorbimento. L’analisi spettroscopica consente l’identificazione di quelle sostanze che danno un’emissione nella parte visibile dello spettro.

Modalitą d'uso: Al tempo di Schiff le sostanze erano osservate vaporizzate all’interno della fiamma. La luce incanalata nella fenditura veniva suddivisa dal prisma nelle varie lunghezze d’onda dello spettro visibile. In base alla posizione delle righe rispetto alla lunghezza d’onda, era possibile il riconoscimento delle sostanze in esame. In caso di sostanze allo stato liquido, la vaschetta porta-campioni per liquidi veniva posta davanti alla sorgente luminosa, in tal modo nello spettro non si osservavano righe di emissione ma righe di assorbimento: il prodotto infatti assorbiva solo determinate lunghezze d’onda della luce e all’oculare risultava un fondo luminoso solcato da righe o bande nere che corrispondevano alle righe di assorbimento della sostanza in esame. Il prodotto generalmente era diluito in acqua oppure o in altro solvente trasparente alla luce visibile (per non interferire con lo spettro della sostanza esaminata). La camera fotografica permetteva di registrare lo spettro grazie a lastre di vetro rivestite di gelatina sensibile alla luce, generalmente bromuro di argento ottenuto all’epoca da ossa di animali. Ovviamente lo spettro registrato era in bianco e nero, ma certe righe in determinate posizioni permettevano di identificare agilmente i componenti presenti.

Cronologia d'uso: seconda metą XIX

Localizzazione geografico-amministrativa

ITALIA /  Toscana /  FI /  Sesto Fiorentino 

Museo di Storia Naturale dell'Universitą degli Studi di Firenze, Sezione Chimica  Via della Lastruccia, 3-13 

Condizione giuridica e vincoli

Indicazione generica: proprietą Ente pubblico non territoriale 

Annotazioni

Uno spettroscopio analogo č descritto nelle dispense di Andrea Torricelli.