Definizione: cera anatomica
Tipologia: Muscoli dorsali
/
Parole chiave:
Fascia cronologica di riferimento: sec. XIX
Frazione cronologica: inizio
Da: 1803
A: 1805
Autore/Nome scelto: Susini Clemene
Descrizione analitica: Tavola II. Muscoli dorsali profondi dal sacro all’occipite. Nella parte destra della cera è preparato il muscolo sacro-spinale di cui sono visibili: in basso, la massa comune; in alto, il muscolo ileocostale, coi suoi tendini nastriformi che salgono agli angoli costali, ed il muscolo lunghissimo del torace il quale si prolunga superiormente con il lunghissimo del collo (o trasversario del collo) e con il lunghissimo della testa (o piccolo complesso) fino al processo mastoideo dell’osso temporale. Sono inoltre rilevabili i fascetti arcuati del muscolo spinale (o lungo spinoso), che affiorano medialmente al lunghissimo del torace, e la massa biventre del muscolo semispinale della testa (o grande complesso), costeggiante i processi spinosi delle vertebre cervicali fino alla squama dell’occipitale. Nella parte sinistra della cera sono preparati i fasci carnosi situati in profondità ai muscoli precedenti. In particolare si notano: entro la doccia vertebrale, i fascetti obliqui del muscolo multifido ed il muscolo semispinale del collo che a questi ultimi in alto si sovrappone; tra i processi trasversi delle vertebre, i muscoli intertrasversarii di cui i lombari sono doppi; in corrispondenza degli spazi intercostali, i muscoli elevatori delle coste (o sovracostali), dei quali gli inferiori appaiono chiaramente scomposti nel corto e nel lungo elevatore. Si rilevano inoltre nel collo i muscoli interspinosi, a lato del ligamento della nuca, i muscoli retti e gli obliqui della testa, sotto la base cranica, e il complesso dei muscoli scaleni, lateralmente, che (come anche a destra) si vede scendere verso la prima e la seconda costa. Nella regione lombare infine è messa in evidenza la faccia posteriore del muscolo quadrato dei lombi, del quale sono particolarmente riconoscibili in superficie i fasci ileolombari ed in profondità quelli ileocostali.
Funzione: studio dell'anatomia umana
Modalità d'uso: osservazione
ITALIA / Sardegna / CA / Cagliari
Cittadella dei musei Piazza Arsenale, 1
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Le 23 vetrine in legno di noce e vetro contengono in totale 78 cere fissate, rispettivamente, ad una tavola lignea. Le cere furono modellate dal 1803 al 1805 presso il museo di La Specola (Firenze) e le vetrine, contengono anche un cartellino con data e firma autografa di Clemente Susini (Firenze 1754-Firenze 1814). Le dissezioni, da cui le cere sono tratte, sono opera dell’Anatomista sardo Francesco Antonio Boi (Olzai 1767-Cagliari 1855). I modelli sono originali e la collezione rappresenta , fra quelle provenienti da La Specola, l’unica a portare la firma di Clemente Susini. Essa fu acquistata da Carlo Felice di Savoia Viceré di Sardegna e, giunta a Cagliari nel 1806, fu poi donata, nel 1857, all’Università di Cagliari e posta sotto la tutela del Professore di Anatomia. La numerazione attuale delle vetrine, in numeri romani e basata su criteri anatomici, è stata introdotta nel 1963 da Luigi Cattaneo (1925-1992), al tempo Direttore dell’Istituto Anatomico cagliaritano. Dal 1991, per iniziativa del Professor Alessandro Riva, le vetrine, contenenti le cere, sono collocate, in esposizione permanente, nella sala pentagonale della Cittadella dei Musei di piazza Arsenale.