La biodiversità, intesa come varietà di forme di vita, di contesti ambientali e paesaggistici, rappresenta un punto di connessione fondamentale fra l'idea di living heritage e il patrimonio musealizzato, descritto ed esposto secondo i canoni sviluppati nell'arco dei secoli dalla storia della scienza. I musei di storia naturale, con le loro raccolte che spaziano dalla geologia, mineralogia e paleontologia sino alla botanica e alla zoologia, forniscono un'idea unitaria del mondo naturale, rappresentando degli imprescindibili archivi della geo/bio-diversità, sia del passato, sia dell'oggi. I Musei Universitari testimoniano infatti importanti aspetti delle configurazioni passate degli ecosistemi, la cui comprensione può essere importante a valutarne le trasformazioni recenti. Si arriva così a un'interessante ridefinizione del concetto di patrimonio museale, non più inteso come una collezione di oggetti collegati fra di loro in un sistema di significato autonomo, bensì da ricollocare in una relazione viva con la realtà attuale, cioè con quell'altro patrimonio che è la diversità biologica, la cui definizione dipende anche da una prospettiva storica.
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