Definizione: scultura
Denominazione/dedicazione: busto di Luigi Vaccà
Identificazione: ritratto del docente
Secolo: secc. XIX/ XX
Frazione di secolo: fine/ inizio
Da: sec. XIX
A: sec. XX
Nome scelto:
Denominazione: ambito modenese
Indicazioni sull'oggetto: Mezzobusto di Luigi Vaccà con volto rivolto frontalmente, capelli corti ondulati e con barba e indossa giacca, gilet e camicia
Indicazioni sul soggetto: Personaggi: Luigi Vaccà
Notizie storico critiche: Luigi Vaccà, nato a Massa il 20 agosto 1814, fu allievo di Luigi Emiliani a Modena e qui conseguì la laurea in medicina nel 1838. Nel 1840 vinse il primo concorso indetto da Francesco IV per la cattedra di Materia medica ed il 3 febbraio 1840 ebbe la nomina, con l’incarico di insegnare anche Igiene. Tenne l’insegnamento fino al 1881 – 82: dal 1862 – 63 abbinò alla Materia medica non più l’Igiene ma la Tossicologia, dal 1866 – 67 la Terapeutica e dal 1876 – 77 la Farmacologia sperimentale. Lottò strenuamente per la difesa dell’Ateneo, prima contro il pericolo di soppressione, poi per il potenziamento scientifico dei vari Istituti, che crebbero di numero e migliorarono sensibilmente la loro organizzazione appunto in questo trentennio. Promosse il Consorzio Universitario, impostò e diresse con indomita energia la lotta per l’equiparazione dell’Università di Modena ai maggiori Atenei Italiani.Si interessò anche della costituzione del Gabinetto di Farmacologia, arricchendolo di molte specie medicamentose e di un erbario secco, oltre che di una pregevole raccolta micologica. Rimase Professore Emerito fino alla morte, avvenuta a Massa il 10 febbraio 1890.
ITALIA / Emilia-Romagna / MO / Modena
Palazzo del Rettorato Via Università, 4
Indicazione generica: detenzione Ente pubblico non territoriale
il busto costituito da gesso (solfato di calcio biidrato) trattato superficialmente con argille colorate con ossidi di ferro atte a colorare la statua di giallo bruno. Non sono presenti leganti organici. L'intervento di restauro è consistito in una prima rimozione dello sporco superficiale con pulitura a secco utilizzando pennelli morbidi e mediante aspirazione delle polveri di deposito. Successivamente dove necessario, si è proceduto con l'applicazione di impacchi a base di fibra di cellulosa con sepiolite e con una blanda soluzione di ammonio carbonato previa interposizione di carta giapponese. Attraverso una serie di impacchi successivi è stato rimosso un incongruo strato di vernice superficiale che ha consentito di ridare evidenza al modellato originario. Come trattamento protettivo finale è stata applicata una cera microcristallina specifica che, dove necessario è stata lucidata con appositi tamponi.