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Scheda ICCD - OA

Tipo scheda: OA (Opere/oggetti d’arte) Versione 3.00
Settore disciplinare: beni storici e artistici
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Oggetto

Definizione: scultura

Denominazione/dedicazione: busto di Lazzaro Spallanzani

Identificazione: Ritratto del docente Lazzaro Spallanzani

Cronologia

Secolo: secc. XIX/ XX
Frazione di secolo: fine/ inizio
Da: sec. XIX  A: sec. XX 

Definizione culturale

Nome scelto:
Denominazione: ambito modenese 

Dati analitici

Indicazioni sull'oggetto: Mezzobusto di Lazzaro Spallanzani con volto rivolto di fronte con frangia di capelli dritti sulla fronte
Indicazioni sul soggetto: Personaggi: Lazzaro Spallanzani
Notizie storico critiche: Lazzaro Spallanzani nacque a Scandiano (Reggio Emilia) il 12 gennaio 1729. Recatosi a Bologna per seguire le orme paterne negli studi legali, preferì dedicarsi alla scienze, cui si sentiva irresistibilmente portato. Nel 1754 fu chiamato ad insegnare Lingua greca e Filosofia nel Collegio di Reggio. Divenuto sacerdote nella Congregazione di S. Carlo in Modena, insegnò in questa scuola la Lingua greca e nello stesso tempo fu Lettore di di Filosofia (Logica, fisica e Metafisica) nell’Università di Modena dal 1763 – 64 al 1768 – 69, anno in cui passò alla cattedra di Storia naturale a Pavia, dove insegnò fino alla morte, avvenuta l’11 febbraio 1799.

Localizzazione geografico-amministrativa

ITALIA /  Emilia-Romagna /  MO /  Modena 

Palazzo del Rettorato  Via Università, 4 

Condizione giuridica e vincoli

Indicazione generica: detenzione Ente pubblico non territoriale 

Annotazioni

il busto è è costituito da gesso (solfato di calcio biidrato) trattato superficialmente con argille colorate con ossidi di ferro atte a colorare la statua di giallo bruno. Non sono presenti leganti organici. L'intervento di restauro è consistito in una prima rimozione dello sporco superficiale con pulitura a secco utilizzando pennelli morbidi e mediante aspirazione delle polveri di deposito. Successivamente dove necessario, si è proceduto con l'applicazione di impacchi a base di fibra di cellulosa con sepiolite e con una blanda soluzione di ammonio carbonato previa interposizione di carta giapponese. Attraverso una serie di impacchi successivi è stato rimosso un incongruo strato di vernice superficiale che ha consentito di ridare evidenza al modellato originario. Come trattamento protettivo finale è stata applicata una cera microcristallina specifica che, dove necessario è stata lucidata con appositi tamponi.