---

Scheda ICCD - OA

Tipo scheda: OA (Opere/oggetti d’arte) Versione 3.00
Settore disciplinare: beni storici e artistici
RITORNA ALLE COLLEZIONI
(pagina precedente)
 
Immagine oggettopdf scheda completaSCARICA LA SCHEDA COMPLETA
nel formato PDF

Oggetto

Definizione: scultura

Denominazione/dedicazione: busto Francesco Torti

Identificazione: ritratto del docente Francesco Torti

Cronologia

Secolo: secc. XIX/ XX
Frazione di secolo: fine/ metà
Da: sec. XIX  A: sec. XX 

Definizione culturale

Nome scelto:
Denominazione: ambito modenese 

Dati analitici

Indicazioni sull'oggetto: Mezzobusto di Francesco Torti rappresentato col volto rivolto di fronte, capelli lunghi e ondulati e indossa camicia e giacca con alto bavero a bottoni.
Indicazioni sul soggetto: Personaggi: Francesco Torti
Notizie storico critiche: Francesco Torti nacque a Modena il 1 dicembre 1658 e si laurò in Filosofia e Medicina a Bologna il 23 aprile 1678. A soli 23 anni gli fu conferita nell'Ateneo modenese una cattedra di medicina. Curò nel 1698 la costruzione di un Teatro Anatomico nel Palazzo Comunale, dando inizio alle lezioni di anatomia. Fu preside del collegio medico, membro della Royal Society di Londra e medico personale di Francesco II e di Rinaldo, duchi di Modena e Reggio. Legò il suo nome alla classificazione delle febbri malariche e al loro trattamento con la china. Dal 1738 – 39 fu Professore Emerito e venne sostituito nell’insegnamento da un Coadiutore, il suo allievo Ferrante Ferrari che lo sostituirà poi nella cattedra. Insegnò dunque a Modena per oltre mezzo secolo, declinando gli inviti che gli erano venuti da Padova e dal re di Sardegna. Morì il 15 febbraio 1741.

Localizzazione geografico-amministrativa

ITALIA /  Emilia-Romagna /  MO /  Modena 

Palazzo del Rettorato  Via Università, 4 

Condizione giuridica e vincoli

Indicazione generica: detenzione Ente pubblico non territoriale 

Annotazioni

il busto costituito da gesso (solfato di calcio biidrato) trattato superficialmente con argille colorate con ossidi di ferro atte a colorare la statua di giallo bruno. Non sono presenti leganti organici. L'intervento di restauro è consistito in una prima rimozione dello sporco superficiale con pulitura a secco utilizzando pennelli morbidi e mediante aspirazione delle polveri di deposito. Successivamente dove necessario, si è proceduto con l'applicazione di impacchi a base di fibra di cellulosa con sepiolite e con una blanda soluzione di ammonio carbonato previa interposizione di carta giapponese. Attraverso una serie di impacchi successivi è stato rimosso un incongruo strato di vernice superficiale che ha consentito di ridare evidenza al modellato originario. Come trattamento protettivo finale è stata applicata una cera microcristallina specifica che, dove necessario è stata lucidata con appositi tamponi.