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Avifauna del bacino del Lago Trasimeno

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI PERUGIA

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Immagini dell'ambiente di riferimento:

 

Il Lago Trasimeno costituisce il più vasto specchio d’acqua dolce dell’intera Italia peninsulare. Nonostante le tante problematiche ambientali che affliggono il suo ampio bacino, in gran parte dovute all’eccessivo carico antropico ed al conseguente sfruttamento e mal gestione delle risorse naturali, il Lago Trasimeno rappresenta ancora, con la sua notevole  varietà di ambienti, flora e fauna, un vero e proprio “scrigno” di biodiversità. 

I residui boschetti  ripariali igrofili, i prati umidi stagionali, gli stagni bordieri, i folti canneti e le zone di acque più aperte e profonde ma con fondali particolarmente ricchi di vegetazione sommersa, costituiscono ambienti ottimali per una moltitudine di specie animali tipiche delle cosiddette “zone umide”. Tra queste primeggiano numerosi invertebrati acquatici, pesci, anfibi ed uccelli, questi ultimi in piccola parte stanziali e nidificanti e nella maggioranza migratori, svernanti ed estivanti

 

Specie caratterizzanti:

Svasso maggiore (Podiceps cristatus)
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Uccello acquatico appartenente all’ordine Podicipediformi (Podicipediformes) di dimensioni medio-grandi (lunghezza 58 cm, peso 900/1100 g), caratterizzato da una struttura corporea idrodinamica, collo piuttosto lungo, testa affusolata e becco sottile, piumaggio bruno nelle parti superiori e bianco inferiormente. Sia gli individui di sesso maschile che femminile, durante il periodo riproduttivo, si ornano di vistosi ciuffi auricolari e di un ampio collare di colore bruno rossiccio orlato di nero. Gli individui immaturi presentano un caratteristico piumaggio chiaro striato di nero. Lo Svasso maggiore presenta un’ampia distribuzione geografica Euroasiatica che va dalle Isole Britanniche e dalla Scandinavia meridionale alle regioni mediterranee e a gran parte delle aree di clima temperato dell’Asia, dall’Anatolia sino all’Estremo Oriente.

Vive in ambienti umidi, dalle lagune salmastre costiere ai laghi, stagni, paludi delle regioni interne, principalmente in territori pianeggianti. Predilige le sponde dei bacini lacustri d’acqua dolce, con ricca vegetazione acquatica e folti canneti, dove costruisce nidi galleggianti con frammenti di giunchi e canne di palude. Si nutre principalmente di pesci di piccole e medie dimensioni, ma anche di anfibi ed invertebrati vari. Specie stanziale in gran parte dell’areale di clima temperato, le popolazioni delle regioni più settentrionali migrano durante i mesi invernali a latitudini meridionali.

In Italia lo Svasso maggiore è presente in gran parte delle zone umide delle regioni settentrionali e centrali, più raro al Sud. In Umbria diverse coppie nidificano nel L. Trasimeno, dove costituisce uno degli elementi più caratteristici dell’avifauna locale. 

Airone rosso (Ardea purpurea)
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Ardeide di dimensioni medio-grandi (lunghezza 80 cm, peso 1000 g), dal caratteristico corpo slanciato, lungo collo e becco stretto ed appuntito, zampe lunghe. Piumaggio di colore generale bruno-rossastro-castagno con sfumature dorsali grigio-ardesia soffuse di porpora, collo biancastro con sottili striature longitudinali nere nelle parti inferiori. La testa è caratterizzata da un ciuffo nero apicale. I giovani hanno un pumaggio superiormente di colore rosso-ruggine ed inferiormente ocra-sabbia, il collo è senza evidenti striature nere.

Questa specie presenta un vasto areale geografico di distribuzione nelle regioni di clima temperato-caldo  di gran parte dell’Eurasia dove vive in ambienti umidi, dalle lagune costiere ai laghi, stagni e paludi delle aree interne, prediligendo specchi d’acqua dolce caratterizzati da una ricca e rigogliosa vegetazione acquatica ed abbondanti risorse alimentari, pesci di piccole e medie dimensioni, rettili e anfibi, insetti, molluschi ed altri invertebrati.

Specie migratrice che raggiunge l’Europa in primavera, nidifica in estate nel folto dei canneti e sverna nelle regioni tropicali dell’Africa subsahariana. In Italia l’Airone rosso è diffuso in gran parte delle zone umide, soprattutto nella Pianura Padana ed in Maremma, in Umbria è presente come specie nidificante con poche coppie nel Lago Trasimeno, dove frequenta i folti canneti delle sponde sud-orientali, principalmente nell’Oasi della Valle, nei pressi di San Savino. 

Falco di palude (Circus aeruginosus)
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Falconide di dimensioni medio-grandi (lunghezza 52 cm, peso 600 g) dal caratteristico piumaggio bruno scuro con sfumature cinerine, testa e nuca bruno chiaro nel maschio e giallo-crema nella femmina adulta. Le femmine presentano anche gola e spalle color crema. I giovani sono uniformemente di colore bruno-castagno scuro.

Il Falco di palude è presente in gran parte dell’Eurasia, dalla Penisola Iberica sino all’Asia Centrale e dall’estremo Sud della Scandinavia sino alle regioni mediterranee. Vive in ambienti umidi, dalle lagune salmastre costiere ai bacini lacustri d’acqua dolce delle zone interne, prediligendo paludi e stagni con ricca vegetazione acquatica, soprattutto folti canneti. Si nutre principalmente di rettili ed anfibi, uccelli acquatici e piccoli mammiferi che caccia volteggiando a bassa quota sulle zone acquitrinose, con canneti, boschetti ripariali e praterie umide.

Le popolazioni dell’Europa settentrionale e centrale sono migratrici e svernano sia nel Bacino del Mediterraneo che nell’Africa tropicale ed in India. In Italia questo elegante uccello predatore è diffuso in gran parte delle zone umide, sia costiere che interne. In Umbria è presente nel Lago Trasimeno, nella Palude di Colfiorito e negli invasi artificiali del Fiume Tevere, come i laghi di Corbara ed Alviano. 

Con la sua elegante sagoma in volo, dalle ampie e lunghe ali, volteggiante e planante sopra le vaste distese dei canneti lungo i bordi dei bacini lacustri o nelle paludi, questo Falconide costituisce uno degli elementi più caratteristici dell’avifauna delle nostre zone umide


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