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Il paesaggio carsico dell'Alta Murgia pugliese - Museo

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La Xylotomotheca Italica di Adriano Fiori (Foto di Giovanni Signorile) e l'ingresso del Museo Orto Botanico (foto di Luigi Forte)

Il Museo Orto Botanico e il  Museo del Dipartimento di Biologia “Lidia Liaci”

 Il Museo Orto Botanico è un’istituzione scientifica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” impegnata in attività di studio, ricerca, divulgazione e conservazione della biodiversità vegetale. Al Museo afferiscono l’Orto Botanico universitario, l’Erbario (Herbarium Horti Botanici Barensis) e la Banca del Germoplasma (BG-MOBB).

L’Orto Botanico, sorto all’interno del Campus Universitario nel 1955, attualmente si estende per circa 1 ettaro e accoglie esemplari di circa 900 taxa, tra cui si annoverano numerose entità della Flora spontanea pugliese.

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Eleonora Francini 

L’Herbarium Horti Botanici Barensis fu istituito nel 1955 dalla prof.ssa Eleonora Francini Corti e incrementato notevolmente durante la sua permanenza presso l’Ateneo barese. Oggi conserva circa 37.000 campioni essiccati (exsiccata), di provenienza regionale, nazionale ed estera, tra cui spiccano reperti che risalgono al XIX secolo e alcune collezioni, o parti di esse, appartenute a illustri botanici.

Oltre a campioni di piante essiccate, è presente anche una versione a scopo didattico della Xylotomotheca Italica di Adriano Fiori (1865-1950), una collezione di reperti xilologici costituiti da sezioni sottili, trasversali e longitudinali, di numerose specie legnose, tra le più rappresentative della Flora italiana ed estera. Realizzata nei primi anni del novecento dallo stesso autore, essa è costituita da 154 sezioni corrispondenti a 135 taxa subgenerici appartenenti a 93 generi. I preparati, con la relativa etichetta, sono montati tra due vetri rettangolari sigillati da una cornice di tela grigia.

L’Erbario costituisce un importante patrimonio scientifico e didattico nonché assume, col passare del tempo, un valore sempre maggiore dal punto di vista storico-culturale.

La Banca del Germoplasma (BG-MOBB), nata nel 2005, è configurata come una  seed bank  e si occupa della conservazione  ex situ  a bassa temperatura (-15 °C) di semi ortodossi di specie spontanee rare, a rischio di estinzione o comunque rilevanti nell’ambito del territorio pugliese. 

A sinistra l'Erbario dwll'Università di Bari, al centro e a destra immagini della Banca del Germoplasma (BG-MOBB)


 

 Il Museo del Dipartimento di Biologia “Lidia Liaci” presso l’università degli Studi di Bari Aldo Moro conserva una raccolta di circa 300 esemplari ornitologici, tra cui circa 50 provengono dalle aree umide pugliesi, assieme a rettili e anfibi. Molti dei preparati tassidermici sono stati realizzati dal naturalista leccese Liborio Salomi, noto in tutta Italia per la bravura esecutiva.

Il Museo di Zoologia nasce negli anni '20 unitamente alla nascita dell'Università degli Studi di Bari ed alla Cattedra di Biologia della Facoltà di Medicina. Negli anni successivi, sotto la Direzione del Prof. Augusto Stefanelli, si consolidarono le prime collezioni con l’ausilio del generale Augusto Lettini e del naturalista leccese Liborio Salomi.

Alla fine degli anni ’40 ebbe origine l’Istituto di Zoologia e Anatomia Comparata della Facoltà di Scienze MM. FF. NN., a cui fu accorpata la Cattedra di Biologia e l’annesso Museo, con la denominazione ufficiale di “Istituto e Museo di Zoologia e Anatomia Comparata”

Nel 1967 l’Istituto e Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata si trasferì dalla vecchia sede sita nel Palazzo Ateneo al Campus Universitario e, negli anni ‘90 l’Istituto di Biologia della Facoltà di Medicina ebbe una propria Sede al Policlinico.

Nel 1992 le Sale del Museo, che nel frattempo era stato trasferito presso il nuovo Campus di via Orabona, furono aperte per la prima volta al pubblico in occasione della II Settimana della Cultura scientifica e tecnologica, riportando un grande successo di visite.

Oggi, Il Museo del Dipartimento di Biologia è una struttura espositiva di circa 170 m2, ripartita in due sale. Sono esposti circa 300 preparati a secco e in fluido dei principali gruppi zoologici, con particolare riguardo alla fauna locale. Vi è inoltre una collezione di scheletri di vertebrati, alcune preparazioni anatomiche di animali, nonchè reperti umani del neolitico locale.

Vi sono inoltre alcuni acquari marini e d'acqua dolce con rappresentanti della fauna locale ed esotica. Si possono trovare esposti anche alcuni diorami e pannelli didattici realizzati all'inizio del secolo. Vi è infine un'area multimediale per la proiezione di videocassette, cd-rom, dvd e accesso a Internet.

Oltre all'attività espositiva il Museo svolge cicli di conferenze di argomento naturalistico e protezionistico. Il Museo, inoltre, è sede di attività di ricerca scientifica sulla fauna della Puglia, dell'Italia meridionale e del Bacino del Mediterraneo, con particolare attenzione ai vertebrati terrestri (anfibi, rettili, mammiferi e uccelli) ed agli invertebrati marini.

 

 


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