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Antonio Scarpa

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI MODENA E R. EMILIA

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Biografia

Antonio Scarpa nasce  il 19 maggio 1752 a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia a Padova, dove fu allievo di Giovanni Battista Morgagni, venne chiamato a Modena nel 1772 (anno in cui Francesco III riforma l'Università) e nominato professore ordinario di Anatomia e Chirurgia.

Il Magistrato dei Riformatori sopra gli Studi, il 28 ottobre 1772, aveva deliberato che i Professori dovevano indossare una toga moiré di colore nero il giorno dell’apertura dell’Università e durante le lezioni. Scarpa fu dispensato dall'indossarla soltanto durante le lezioni che teneva nella scuola di Anatomia. Le lezioni di Anatomia si svolgevano tre volte la settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle 11 alle 12, in una sala posta al pian terreno del grande Spedale di Sant’Agostino (la cui costruzione si deve al duca Francesco III, e realizzato tra il 1753 e il 1758), che era stata messa a disposizione dall’Opera Pia Generale dei Poveri, responsabile della gestione dell’Ospedale. Delle difficoltà che Scarpa incontrava a fare lezione in quella saletta, si fa interprete l’allora preside della Classe di Medicina: Michele Rosa. Iniziano così le trattative per la costruzione di un nuovo Teatro Anatomico, che verrà realizzato nel Grande Ospedale di Sant’Agostino e la cui progettazione della struttura interna verrà affidata proprio ad Antonio Scarpa.

Egli veniva molto apprezzato dagli studenti per la sua chiarezza e l’ordine di esposizione. A riprova di questo, da un “Prospetto degli Scolari, che frequentano le sottonotate rispettive scuole”, del 4 maggio 1773 apprendiamo che gli studenti dello Scarpa erano 46, mentre nell’anno successivo non erano mai meno di cento. Scarpa ormai vecchio disse che gli applausi che ricevette in quegli anni gli consentirono successivamente di sostenere ogni più ardua fatica.

Il secondo anno d’insegnamento di Scarpa è caratterizzato da un primo aumento di stipendio decretatogli da Francesco III come ricompensa per l’ottimo risultato del precedente anno, ma anche dal conferimento della Patente ufficiale che lo dichiarava “Lettor Primario nella classe medica d’Anatomia, e Chirurgia”.

Durante la sua formazione, Scarpa aveva anche frequentato due importanti Scuole di Ostetricia: quella di Bologna e quella di Padova. Nel 18. secolo, infatti, in tutta Europa si respirava un clima di rinnovamento nel campo dell’Ostetricia. In questo clima, Scarpa decise l’11 dicembre 1775, di aprire “la nuova Scuola dell'Arte Ostetricia”, come ricorda il Meggaggiere di Modena del 13 dicembre.

Lo stesso Magistrato dei Riformatori aveva stabilito che venissero istruite le levatrici in un’apposita scuola al fine di garantire una più specializzata assistenza al parto, per cui offrì a Scarpa tutto il sostegno affinché la stessa potesse essere avviata.

Nell’ottobre 1775, Scarpa chiede ai Riformatori di dare le opportune disposizioni affinché potessero essere realizzate, sotto la sua direzione, le preparazioni in cera che servivano da modello dimostrativo per le lezioni di Ostetricia. Già all’inizio di novembre Scarpa venne autorizzato e l’11 dicembre i Riformatori gli diedero 750 lire per eseguire le suddette sculture. Lo scultore, cui si affidò Scarpa, fu il giovane Giovanni Battista Manfredini.

Già dal 1776, Scarpa si  preoccupa di far collocare le preparazioni in cera in un luogo più idoneo alla conservazione, per cui propone la costruzione di appositi scaffali. Scarpa, per poter incrementare il Museo sollecita i Riformatori perché gli mettano a disposizione risorse finanziarie: negli undici anni in cui Scarpa rimase a Modena il numero delle preparazioni anatomiche continuò a incrementare.

Come abbiamo già visto a partire dall’anno accademico 1775-1776, il suo corso comprendeva argomenti di ostetricia e, dal 1777-1778, assunse la denominazione ufficiale di cattedra di Anatomia, Chirurgia ed Ostetricia. Insegnò a Modena fino al 1783, anno in cui venne chiamato all’Università di Pavia.

Poco tempo dopo l’erezione del Teatro anatomico, in seguito al decesso di Olivier, chirurgo dell’Ospedale militare di Modena, Scarpa fu chiamato a ricoprire il suo ruolo ed ebbe anche l’incarico di tenere un corso di operazioni chirurgiche sul cadavere.

Durante la sua permanenza a Modena, Scarpa fu interamente dedito all’insegnamento, non trovando quindi il tempo per l’esercizio pratico della sua professione.

Molte e notevoli per importanza ed originalità del contenuto sono le opere che Scarpa diede alle stampe. Il suo lavoro nel campo dell'anatomia fu tanto rilevante che diverse parti del corpo umano prendono ancora oggi il suo nome, nella nomenclatura medica internazionale.

Nel 1781 ottenne il permesso da Ercole III di recarsi in Francia ed in Inghilterra. Prima della partenza, dispose che durante la sua assenza (a.a 1781-82), il corso di Anatomia fosse tenuto da Michele Araldi.

A Parigi, ebbe modo di assistere alle operazioni eseguite da Ferrand, capo chirurgo dell’Hôtel Dieu. Inoltre, gli permise di accedere alle sale della maternità e dopo aver presenziato a ventisei litotomie (interventi chirurgici per l’asportazione di calcoli dall’apparato urinario), gli consentì di cimentarsi lui stesso sotto la sua guida. Riuscì, inoltre, ad assistere alle operazioni di altri insigni maestri. In qualità di membro della R. Società di Medicina, lo Scarpa assisteva agli incontri bisettimanali che si tenevano al Louvre, dove aveva avuto anche l’onore di presentare due sue memorie: una sull’aneurisma, l’altra sugli effetti dannosi del mercurio sulle ossa del cranio.

Lascia Parigi il 6 novembre 1781 alla volta di Londra, dove vi arriva dopo una settimana. Si mette da subito in contatto con l'anatomico Guglielmo Hunter per chiedergli il permesso di seguire le lezioni. Quest'ultimo non solo gli accorda tale permesso ma gli consente anche di seguirle senza pagare la somma, pari a sei ghinee, richiesta invece agli altri allievi. Hunter gli fa inoltre visitare il suo museo che Scarpa trova molto interessante e il giorno successivo gli invia anche in dono tutti i suoi lavori. Il rapporto con lui non sarà solo come allievo-maestro ma si evolverà in un'amicizia, da lui ricordata nella prolusione di Pavia "Hunterum.., quo etiam amico nuper utebar". Hunter gli espone tutti i suoi studi sui vasi linfatici negli uccelli e nei pesci e Scarpa si ripromette di riprendere tali studi per il corpo umano. Un altro dei motivi per cui Scarpa si era recato a Londra, era dovuto ai progressi che in tale città si erano compiuti nel campo dei macchinari elettrici in ambito medico. Scarpa rimane colpito dalla bellezza di Londra che giudicherà superiore a quella di Parigi. Dopo essersi recato ad Oxford, visita le Contee di Essex e di Berks. A Londra, seguì inoltre le lezioni di Giovanni Hunter, fratello minore di Guglielmo, che riuscì a trasmettergli l'amore per l'Anatomia comparata. A causa di una brutta malattia contagiosa, che lo colpì poco prima della sua partenza, fu costretto ad allungare la sua permanenza a Londra.

Subito dopo il suo rientro in Italia il 2 settembre 1782, riprende regolarmente il suo insegnamento. In quel periodo iniziano le trattative per il suo trasferimento a Pavia. Durante quest’ultimo anno arricchì le sue lezioni con un’ampia descrizione dei vasi linfatici assorbenti, che aveva appreso da Guglielmo Hunter. La sua ultima lezione (28 marzo 1783), che chiuse il suo decennale insegnamento presso l’Università di Modena, trattò proprio di questo argomento.

Fu sempre in buoni rapporti con Alessandro Volta; si formò con i professori Girolamo Vandelli e Giovanni Battista Morgagni, del quale sarebbe poi diventato assistente. Intrattenne anche una corrispondenza con due scienziati italiani: Lazzaro Spallanzani e Michele Girardi. Lo scambio epistolare che ebbe con il primo era iniziato con toni molto cordiali e sereni; successivamente però iniziarono a sorgere dei dissapori. Con Girardi, che conobbe durante il periodo padovano in quanto questi egli era prosettore del Morgagni, mantenne una cordiale corrispondenza.

Nel 1783, venne chiamato all’Università di Pavia dalla Corte di Vienna su suggerimento del pavese Alessandro Brambilla. Qui vi rimarrà fino alla morte, avvenuta nel 1832. A Pavia, il suo primo e principale impegno fu la costruzione del Teatro Anatomico. Costituisce, inoltre, una considerevole collezione, attualmente conservata nel Museo Storico dell’Università di Pavia. Probabilmente durante la solenne inaugurazione con un’orazione latina, ricevette in dono da Brambilla la bellissima cassetta in mogano intarsiato, con la raccolta di strumenti per le ricerche anatomiche, tuttora conservata nel vestibolo dell’Aula Scarpa.

Dopo il suo trasferimento, a Modena fu incaricato di tenere le lezioni di Anatomia e Istituzioni Mediche Michele Araldi, mentre Paolo Spezzani quelle di Chirurgia e Ostetricia.

Durante gli anni pavesi, gli furono assegnate le cattedre di Anatomia umana e dell’insegnamento di operazioni chirurgiche. Nel 1787 gli venne affidata la direzione della Clinica Chirurgica. Nel 1800, venne nominato presidente del Gabinetto anatomico. Nel 1804 lasciò entrambi gli insegnamenti: Anatomia umana venne affidato a Fattori, mentre Clinica chirurgica a Volpi. Già l’anno successivo Napoleone lo invitò a rioccupare le due cattedre, che manterrà fino al 1813, anno in cui ottiene la giubilazione, mantenendo la direzione della Facoltà medica e dei Gabinetti anatomici.

Molte e notevoli per importanza ed originalità di contenuto sono le opere che Scarpa diede alle stampe. Il suo nome si era affermato come anatomico nel 1773 con la pubblicazione della sua prima nota De structura fenestrae rotundae auris, et de tympano secundario, ma una più completa relazione delle sue scoperte anatomiche ed anatomo-comparative sopra l’organo dell’udito vennero pubblicate con una ricca documentazione iconografica nel 1789 e con queste anche i risultati delle ricerche sull’organo dell’olfatto e sul nervo olfattivo già annunciate in una sua precedente opera preventiva del 1785. Di due anni più tardi, è la scoperta del nervo accessorio spinale. Di grande rilievo fu la scoperta dei nervi del cuore, la cui dimostrazione si poneva in aperto contrasto con l’affermazione di Behrends del 1792 secondo cui il cuore non è dotato di nervi. Dal 1799 al 1804, compì osservazioni sulla struttura minuta delle ossa, sull’osteogenesi, accrescimento e riassorbimento. Dal 1800, la sua attività va sempre più orientandosi ed intensificandosi per la chirurgia; impegnatosi nell’esercizio e nell’insegnamento della clinica oculistica, pubblica la sua opera magistrale sulle malattie degli occhi, alla quale seguono dal 1801 al 1816 altre quattro edizioni.

Del 1808, è l’insigne opera corredata di tavole litografate sulle ernie e della quale venne pubblicata una seconda edizione nel 1820 e nel 1823 un supplemento sulle ernie del perineo. Trattando le ernie inguino-femorali (o crurali) e la legatura dell’arteria femorale nel terzo superiore di essa, Scarpa diede una precisa descrizione della regione che prese il nome di triangolo di Scarpa, e che fa parte ancor oggi della nomenclatura medica internazionale. Non trascurabile è la memoria sul cancro e sullo scirro (carcinoma duro e fibroso) del 1821 tradotta in inglese e in tedesco nel 1822 e ristampata nel 1825.

Scarpa fu a lungo e ripetutamente Rettore e poi, negli ultimi anni, Direttore degli Studi Medici e dei Gabinetti. Autoritario ed intransigente, ebbe pochi amici e molti avversari; era apprezzato per il suo indiscutibile valore, ma temuto e da qualcuno perfino odiato.

Negli ultimi anni di vita, e soprattutto durante la sua malattia, gli rimasero fedeli forse soltanto due suoi allievi, il chirurgo Cairoli e Panizza, suo successore alla cattedra di anatomia. Anche queste persone, però, pare che si allontanarono dalla sua salma dopo averla ricomposta, lasciandola vegliare da un giovane assistente, che staccò dal busto la testa del maestro per conservarla in memoria. Questo cimelio è ancora esposto nel Museo della Storia dell’Università; si ignora, invece, dove siano finiti i resti di questo vegliardo insigne, morto in solitudine a Pavia il 31 ottobre 1832.


Asse del tempo

 13 giugno 1747 Antonio Scarpa nasce a Lorenzaga di Motta di Livenza (Treviso)
19 maggio 1770 Antonio Scarpa si laurea in Medicina e Chirurgia a Padova. Discepolo di Giovan Battista Morgagni, fece pratica anche a Bologna, «nei principali spedali di quella città»
 1772 viene chiamato a Modena per insegnare Anatomia e Chirurgia viene chiamato Antonio Scarpa 
 1773 pubblicazione della prima nota di Antonio Scarpa De structura fenestrae rotundae auris, et de tympano secundario anatomicae observationes, il suo primo studio scientifico, un’indagine comparativa sull’orecchio, in cui egli offre una più accurata e complessa descrizione del labirinto osseo e dimostra la vera funzione della finestra rotonda dell’orecchio
 Dicembre 1773 iniziano i lavori per la Costruzione del Teatro Anatomico realizzato secondo il disegno di Lorenzo Toschi
 1775 viene aperta da Scarpa la Scuola dell'Arte Ostetricia, iniziativa fortemente sostenuta dal duca Francesco III. Scarpa necessita di strumenti adeguati all'insegnamento e richiede “preparazioni artificiali della gravidanza, del parto naturale e non naturale” al giovane scultore bolognese Giovan Battista Manfredini
 1775 Il teatro anatomico viene inaugurato con una lezione di Scarpa, ma i lavori per la sua costruzione termineranno successivamente
 8 novembre 1775 Scarpa viene autorizzato a pagare Giovan Battista Manfredini per le preparazioni anatomiche in cera utilizzate come modelli di studio per la Scuola di Ostetricia
 1776 si rende necessaria la costruzione di scaffalature apposite per conservare i vari pezzi anatomici
 1781 compie un viaggio in Francia e in Inghilterra
 Dal 1783 Scarpa si trasferisce a Pavia, chiamato dalla Corte di Vienna per occupare la cattedra di Clinica Chirurgica nell‘università locale. Qui fa costruire un teatro anatomico
 1784 l'insegnamento di ostetricia fu affidato a Sante Fattori
 1785 Ercole III d’Este chiude il Tribunale della Santa Inquisizione di Modena
 31 ottobre 1832 Antonio Scarpa muore a Pavia

 


Città attraversate

Modena Pavia  Parigi Londra


Per approfondimenti

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