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Domenico Lovisato

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

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Biografia

Domenico Lovisato nacque a Isola d’Istria il 12 agosto 1842 sotto il Regno Lombardo-Veneto. Nel 1862 si iscrisse al corso di Matematica presso l'Università di Padova. Fervente patriota, fu arrestato ben otto volte.

Nel 1864 subì un processo per alto tradimento, da cui uscì assolto per mancanza di prove.

L’anno seguente fu colpito da un provvedimento di espulsione dagli istituti dell'Impero asburgico, punizione poi commutata in un periodo di confino. Nel 1866 si arruolò volontario e combatté contro l’Austria nella Terza Guerra di Indipendenza, conquistandosi la stima e l'affetto di G. Garibaldi.

Conseguì la laurea nel gennaio del 1867 e successivamente insegnò al liceo di Sondrio, a Sassari (1874), Girgenti (oggi Agrigento, 1875), Catanzaro (1876) e Cagliari (1884). Il trasferimento a Sondrio gli permise di scoprire la sua vera passione: le scienze della terra.

La sua attività di geologo fu influenzata da Leopoldo Pilla e dall’illustre Torquato Taramelli. Nel 1879 divenne Professore Straordinario di Geologia e Mineralogia presso l'Università di Sassari. Nel periodo di attività presso l’Università di Sassari pubblicò numerosi lavori e fondò la sede C.A.I. (Club Alpino Italiano) di Sassari. Nel 1881 partecipò al seguito del capitano Giacomo Bove alla spedizione scientifica in Patagonia e nella Terra del Fuoco.

Giacomo Bove ideò un grande progetto di esplorazione dell'Antartide ma la spesa risultò troppo elevata e il progetto fu accantonato.

L’esplorazione fu limitata alla Patagonia e alla Terra del Fuoco.

Esplorarono:

  • la costa argentina
  • l’Isola degli Stati
  • le isole dello Stretto di Magellano
  • le isole del canale di Beagle (Clarence – Desolazione – Navarino – Burnt – Divide – Picton) … fino all’Oceano Pacifico.

Ad Hammacoja fecero naufragio a causa di un vento burrascoso accompagnato da un mare tremendo.

«Allora le onde entrando da tutte le parti fan consiglio di saltare dalla prua al mare ad ogni ondata furiosa … Bove salta dopo 10 o 12, Spegazzini prima di me ma resta sospeso ad una corda e manda un urlo, lo salva Reverdito; … Mi calai da una corda … Alle 3½ tutti fummo salvi, ma vedendo la mia fronte insanguinata tutti si spaventarono; fasciai la testa col fazzoletto della santa madre mia»

(Dal diario di Lovisato n. IV, custodito presso i Musei Civici di Trieste)

  

L’equipaggio si salvò ma poiché non esistevano più i mezzi per proseguire il viaggio verso l’Antartide, fu costretto a tornare a Buenos Aires dove Lovisato ricevette una medaglia d’argento dal Presidente della Repubblica Argentina per i risultati scientifici ottenuti.

I dati scientifici raccolti durante le esplorazioni in Sud America consentirono la pubblicazione di numerose opere.

«Allora le onde entrando da tutte le parti fan consiglio di saltare dalla prua al mare ad ogni ondata furiosa …… Bove salta dopo 10 o 12, Spegazzini prima di me ma resta sospeso ad una corda e manda un urlo, lo salva Reverdito; … Mi calai da una corda … Alle 3½ tutti fummo salvi, ma vedendo la mia fronte insanguinata tutti si spaventarono; fasciai la testa col fazzoletto della santa madre mia»

(Dal diario di Lovisato n. IV, custodito presso i Musei Civici di Trieste)

«Correva il bastimento colla velocità del fulmine portata dalle ondate che salivano al cielo: questa barca che tanto bene ci avea servito e che tanto bene tagliava il mare, anche negli ultimi momenti volle fare sfoggio di sua bravura»

(Dal diario di Lovisato n. IV, custodito presso i Musei Civici di Trieste)

 

Nel 1884 divenne Professore ordinario di Geologia e Mineralogia presso l’Università di Cagliari dove svolse per oltre un trentennio un'intensa attività didattica e scientifica.

Fu Direttore dell’Istituto di Geologia e Mineralogia e Direttore del “Regio Museo di Mineralogia e Geologia”. La preziosa raccolta di rocce, fossili e minerali sardi, frutto delle incessanti ricerche, fu acquisita dal Museo dell’Università che fu a lui intitolato nel 1956.

Dalle faticose ricerche scaturì una preziosa raccolta di rocce, fossili e minerali sardi che fu costituita in museo a lui intitolato, nel 1956, ad opera della stessa Università.

Svolse attività di raccolta della flora della Sardegna con Patrizio Gennari, illustre botanico, Rettore dell’Università di Cagliari e precedente Direttore del “Regio Museo di Mineralogia e Geologia”.

Mantenne i contatti con Garibaldi eseguendo campagne geologiche nelle isole di La Maddalena e Caprera.

"Di tutte le rocce granitoidi presenti in Sardegna, svariatissime per grana, per colorito, per compattezza, per durezza, per resistenza, per lavorabilità ed anche per bellezza, quella che eccelle fra tutte è senza dubbio la massa di Cala Francese"

Gli interessi scientifici non spensero però il suo amore per la terra natale ed i sentimenti antiaustriaci, così nel 1915 chiese di essere arruolato sul fronte italiano per la liberazione dell'Istria definendosi un "coraggioso avanzo di camicia rossa".

Domenico Lovisato si spense a Cagliari il 23 febbraio 1916 alla vigilia della conquista di Gorizia. Volle che la tomba familiare, nel cimitero cagliaritano di Bonaria fosse ricoperta da un masso di granito di Cala Francese.

Per ricordare la sua figura, gli è stata dedicata una via della città di Cagliari.


Asse del tempo

12 agosto 1842 nasce a Isola d’Istria
1862 si iscrive al corso di Matematica presso l'Università di Padova
1864 subisce un processo per alto tradimento da cui è assolto per mancanza di prove
1866 si arruola volontario e combatte contro l’Austria nella Terza Guerra di Indipendenza
1867 consegue la laurea
1867 insegna al liceo di Sondrio
1874 insegna a Sassari
1875 insegna a Agrigento
1876 insegna a Catanzaro
1879 diviene Professore Straordinario di Geologia e Mineralogia presso l'Università di Sassari
1881 partecipa alla spedizione scientifica in Patagonia e nella Terra del Fuoco
1884 diviene Professore ordinario di Geologia e Mineralogia presso l’Università di Cagliari
23 febbraio 1916 muore a Cagliari.


Città attraversate

Isola d'Istria  Padova Sondrio  Sassari  Agrigento Catanzaro  Buenos Aires  Patagonia  Terra del Fuoco  Cagliari


Per approfondimenti

Nonnoi G. (2014). Domenico Lovisato. Una camicia rossa sulle tracce del tempo. In F. Atzeni, A. Mattone (Eds.), La Sardegna nel Risorgimento (p. 419-446). Roma: Carocci.

Gamboni T. (2002). Il geologo Domenico Lovisato. Almanacco maddalenino, p. 68-71.

Assorgia A., Callia R. (1999). Lo scienziato irredentista: Domenico Lovisato. In Assorgia A., Callia R. Lo sviluppo delle ricerche geologiche e minerarie nella Sardegna dell'Ottocento: i contributi di Vargas, Keyser, Lamarmora, Pilla, Mameli, Giordano, Sella, Marchese e Lovisato. Cagliari: C.U.E.C., p. 233-274.

Segala M. (1990). L'inutile priorità. Wegener e i precursori della deriva dei continenti. Nuncius: Annali di storia della scienza, 5(1),  p. 247.

Lo Monaco M. (1983). Un geologo istriano precursore della teoria della deriva dei continenti. Rivista dalmatica, 54(2), p. 109-115.

Rodolico F. (1967). Naturalisti-esploratori dell'Ottocento italiano. Antologia scientifica e letteraria (p. 173-175). Firenze: Le Monnier.

Giannitrapani L. (1957). Il precursore italiano della teoria di Wegener. L'Universo, XXXVII, p. 139-150.

Imeroni A. (1927). Domenico Lovisato: la vita e le opere. Mediterranea: rivista mensile di cultura e di problemi isolani, (11-12).

Fossa Mancini E. (1924). L'opera scientifica di Domenico Lovisato. Bollettino della Società Geologica Italiana, fasc. 02, vol. 43 XLIII, p. 139-150.

Moscolin S. (1922). Brevi cenni biografici su Domenico Lovisato. Capodistria: Stab. tip. naz. Carlo Priora.

Lacroix A. (1916). Domenico Lovisato (1842-1916). Bulletin de la Société Française de Minéralogie, 39(3), p. 82-83.


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