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Lucio Mariani

Itinerario a cura della SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

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Biografia

Nacque a Roma il 4 agosto 1865, da una famiglia dedita all’arte: entrambi i genitori erano pittori, in particolare il padre Cesare, autore di numerosi affreschi in diverse chiese e luoghi pubblici di Roma. Dopo aver frequentato gli studi secondari presso il Liceo E. Q. Visconti, conseguendo la licenza d’onore, dapprima si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, dove si si laureò nel 1888 con una tesi sulla condizione degli Ebrei a Roma, frequentando nel frattempo una serie di corsi accessori che dimostrano il suo interesse per le antichità già in questa fase degli studi. Questo lo porterà ad iscriversi alla facoltà di Lettere dove si laureò nel 1890 con una tesi sulle mura ciclopiche di Cori.

Dopo un viaggio in Germania e Svizzera, nel 1891, assieme a Luigi Savignoni e Giovanni Patroni, vinse il concorso che gli permise di accedere alla Regia Scuola di Archeologia, dove avrà tra gli insegnanti Emanuel Löwy e Rodolfo Lanciani. Nei successivi anni fu impegnato come studente a Roma, Pompei ed Atene, e all’interno del corso di studi effettuò una serie di attività nei musei, delle quali si è conservata nell'archivio di famiglia una relazione sul museo di Corneto-Tarquinia.

Nell’agosto del 1893, terminati gli studi ad Atene, Lucio si trasferì a Creta, per collaborare alla missione italiana sull’isola, iniziata da Federico Halbherr. Qui rimarrà per tre mesi dedicandosi ad una serie di esplorazioni archeologiche nei diversi siti dell'isola e allo studio del materiale precedentemente rinvenuto, i cui risultati saranno pubblicati nel volume Antichità Cretesi, in cui, oltre a descrivere i diversi siti da lui visitati, per primo analizzò la classe ceramica dei vasi di Kamares.

Ritornato in Italia, fu incaricato di completare il lavoro sulle gallerie fidecommissarie e di sovrintendere agli allestimenti museali di Modena e della Galleria di Palazzo Ducale di Venezia. Nel gennaio del 1895 fu assunto presso il Museo Nazionale Romano, di cui realizzò il catalogo, assieme a Dante Vaglieri e, pochi mesi dopo, entrò a far parte della Commissione Archeologica Municipale.

Nel 1896 fu nominato vice-ispettore nei Musei, nelle Gallerie e negli Scavi d’Antichità e ai suoi incarichi aggiunse la collaborazione alla realizzazione delle Notizie degli Scavi d’Antichità.

Nel 1897 iniziò la carriera universitaria come professore straordinario di Archeologia a Pavia, mostrando sin dall’inizio di voler incentrare il suo insegnamento sul rapporto tra l’archeologia e la storia dell’arte, dimostrando di aver recepito gli insegnamenti di Löwy.

Tra il 1897 e il 1902 si dedicò agli scavi di Alfedena (AQ), dove era ubicata l’antica Aufidena dei Sanniti. Inizialmente egli ricevette l’incarico di provvedere all’organizzazione del materiale rinvenuto nei precedenti scavi effettuati da Antonio De Nino e successivamente si dedicò a nuovi scavi che portarono alla luce sia nuove necropoli che una serie di edifici all’interno dell’acropoli posta sul Monte Curino. I risultati delle campagne furono esposti nella monografia Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel Sannio settentrionale.

Nell’aprile del 1900 lasciò l’ateneo di Pavia, per occupare la medesima cattedra presso l’università di Pisa, dove ottenne nel 1901 la promozione ad ordinario. Egli rimase nell’ateneo pisano fino al 1914, ricoprendo per due volte la carica di Preside di Facoltà, mantenendo i suoi incarichi in seno alla Commissione Archeologica Municipale e pubblicando sul bollettino della Commissione una serie di articoli riguardanti le più importanti scoperte archeologiche avvenute a Roma.

Nel 1904 divenne membro dell’Accademia di S. Luca, di cui divenne segretario nel 1913. Nel 1908 fu membro corrispondente dell’Accademia dei Lincei e dal 1912 al 1919 fece parte del Consiglio Superiore per le antichità e Belle Arti. Inoltre fu tra i fondatori della Società italiana di Storia e di archeologia, nonché redattore della rivista Ausonia, edita tra il 1907 e il 1921, in cui si univano i temi dell’archeologia e della storia dell’arte.

Nel febbraio del 1913 Mariani entrò a far parte del coordinamento del servizio archeologico del Ministero delle Colonie, con l’incarico di coordinare il lavoro degli archeologi presenti sul campo, tra i quali ricordiamo i nomi di Salvatore Aurigemma e Ettore Ghislanzoni, presentando i risultati dei loro scavi alla comunità archeologica italiana, oltre a recarsi in Africa per sovrintendere ai lavori di restauro  dell’arco di Marco Aurelio a Tripoli e all’inaugurazione dei locali musei. Nell’archivio di famiglia sono presenti una serie di documenti relativi a questa fase dell’attività di Mariani, tra cui spicca l’abbozzo di un manuale sull’archeologia coloniale.

Dopo l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale e la conseguente partenza di Löwy per l’Austria, si rese vacante presso l’Università La Sapienza di Roma la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte che venne assegnata a Mariani sotto forma di supplenza dal 1915 al 1918, fin quando venne ratificato il suo trasferimento come professore ordinario a Roma.

Dal 1915 Mariani fu direttore del Museo dei Gessi, dei Musei Capitolini e del Museo Barracco, riunendo una serie di incarichi particolarmente importanti all’interno del Comune di Roma.

Nell’aprile del 1919 Mariani si recò a Tripoli per sovrintendere all’inaugurazione del locale museo; al ritorno in Italia iniziò ad accusare i primi sintomi dell’encefalite letargica, malattia che ne causerà la morte nel 1924.

L’ampia produzione scientifica di Mariani spazia dalla storia dell’arte antica alla ricerca archeologica sul campo, dall’ambito preistorico e protostorico a quello classico. La sua complessa figura di studioso e la sua intensa attività istituzionale devono essere approfondite e valorizzate, ed inserite nel contesto degli ambienti culturali dell’epoca.


Asse del tempo

 1865 Nascita
 1888 Laurea in Giurisprudenza
 1890 Laurea in Lettere
 1893 Esplorazione archeologica presso l'isola di Creta
 1893 Diploma presso la R. Scuola d'Archeologia
 1895 Nomina ad aiutante presso il Museo Nazionale Romano
 1895 Nomina a membro della Commissione Archeologica Municipale
 1895-96 Collaborazione al riallestimento della Galleria di Modena e del Museo Archeologico di Venezia
 1895 Nomina a Vice Ispettore nei musei, nelle gallerie e negli scavi
 1898 Incarico di Professore Straordinario di Archeologia presso l'Università di Pavia
 1900 Trasferimento nello stesso incarico presso l'Università di Pisa
 1897-1901 Scavo presso Alfedena
 1901 Promozione a Professore Ordinario
 1903-04 Nomina a Preside della Facoltà di Lettere
 1908 Nomina a Membro Corrispondente dell'Accademia dei Lincei
 1912 Nomina a Preside della Facoltà di Lettere
 1912 Nomina a membro del Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti
 1913 Incarico presso il Ministero delle Colonie
 1915-18 Supplenza nella cattedra di Archeologia presso l'Università di Roma
 1916 Nomina a Direttore dei Servizi Archeologici Municipali del Comune di Roma
 1918 Incarico di professore ordinario presso l'Università di Roma
 1924 Morte


Città attraversate

Roma Tarquinia  Pompei  Atene Creta Modena Venezia Napoli Capua Brindisi Pavia Pisa Alfedena Tripoli Ain Zara Zliten Leptis Magna


Per approfondimenti

La bibliografia è raccolta in: Mazzocco L. (2008). Mariani, Lucio. In 70: Dizionario biografico degli italiani (p. 296-298). Roma: Istituto della Enciclopedia italiana.

Fondi archivistici: Roma, Archivio della famiglia Mariani; Ibid., Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Fascicoli personali dei professori ordinari, II versamento, serie I, b. 90, f. Lucio Mariani; Archivio storico della Sapienza Università di Roma,  f. 130, Lucio Mariani; Archivio del Museo dell’Arte Classica, Sapienza Università di Roma; Archivio  Storico Capitolino, Ripartizione X - Antichità e Belle arti, anno 1917, b. 17, n. 3; anno 1918, b. 4, n. 2; Appendice, aa. 1921-31, b. 308, n. 1; Commissione archeologica, bb. 29, n. 1360; 32, n. 18; 37, nn. 492, 4, 43, 83; 32, n. 114 bis; 38, n. 66; Roma, Archivio storico dell’Accademia di S. Luca, voll. 189, nn. 115, 120; 190, n. 1; anno 1913, atto n. 7860; Ibid., Biblioteca Angelica, Barnabei, b. 301/1; Gnoli, b. 95/4; Archivio di Stato di Pisa, Università di Pisa, III vers., f. 330.


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