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“Macchine ed instrumenti” per lo studio della Fisica (Siena) - Museo

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Collezioni di Fisica e Osservatorio Astronomico

Una delle più belle e ricche collezioni storiche di strumenti scientifici del Sistema Museale Universitario Senese è certamente quella di Fisica. I suoi quasi 400 strumenti, l’omogeneità cronologica, l’ottimo stato di conservazione, ne fanno una raccolta preziosa per lo storico delle scienze fisiche.

Le origini dell'insegnamento della Fisica a Siena si confondono con quelle dello Studio senese che risalgono al secolo XII e in particolare la docenza della Fisica si intreccia sin dall'inizio e nei secoli con quello della Medicina. Il primo fisico di cui si ha traccia a Siena è quel tale maestro Pietro Ispano o Pietro Spagnolo che affianca nel 1247 il medico Giovanni di Mordente da Faenza.

I ruoli dello Studio ci mostrano, a partire da Pietro Spagnolo (1247-1252), una serie non interrotta di fisici e metafisici. Naturalmente questi cultori delle cose naturali non possono, almeno fino al secolo XVII, considerarsi fisici nel significato moderno.

A metà del secolo XVIII, l'insegnamento della Fisica si costituì in modo regolare e continuativo allorché, nel 1769, salì alla cattedra Domenico Bartaloni da Roccastrada.

Con la ripresa delle attività didattiche e di ricerca, dopo il periodo napoleonico, l'Ateneo senese si dota di un Gabinetto di Fisica che, nel tempo, acquisce numerosi strumenti, necessari per le esperienze nei diversi campi della disciplina.

“L'Istituto è fornito di molti apparecchi, fra i quali un rifrattometro di Jamin, alcuni istrumenti per alte pressioni e abbondante materiale per oscillazioni elettriche, nonché di un recente dispositivo per avere fino a 10.000 Volt di tensione continua. [...] Il laboratorio possiede inoltre qualche cimelio interessante, quale il pendolo perpetuo di Zamboni, il microscopio orizzontale, l'optometro ed il microscopio polarizzatore di Giov. Battista Amici.” Così cita il rettore Giovanni Petragnani nel 1935, mentre Michele Della Corte in una sua nota del 1937 scrive: “Esistono nell'Istituto di Fisica di questa R. Università alcuni strumenti d'ottica la cui importanza storica è notevolissima perché appartengono alla limitata serie dei cimeli ancora esistenti di G.B. Amici (un microscopio orizzontale diottrico, un microscopio polarizzatore, un apparato per le interferenze della luce, un optometro, un pentaprisma).  Ad eccezione del microscopio polarizzatore, che è incompleto, gli altri apparecchi sono in stato di conservazione eccellente, e tutti in grado di funzionare con quella precisione che caratterizza gli apparecchi di Amici.”

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