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“Macchine ed instrumenti” per lo studio della Fisica (Siena)

Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI SIENA

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Nella lunghissima storia dell’insegnamento della Fisica a Siena, che inizia nel 1250 (o forse prima) le “macchine ed instrumenti” hanno sempre avuto un ruolo particolare: dalla “teatralità” didattica all’indagine scientifica, all’uso applicativo giornaliero.

A partire dalla metà del Settecento la necessità di avere a disposizione gabinetti di Fisica con le più moderne apparecchiature si fa manifesta per le Università. Il gabinetto fisico, chiamato anche Teatro fisico, lascia poi, nel corso del XIX secolo, il posto al museo universitario, tanto più rinomato quanto più ricco di strumenti.

Nel 1864 al Gabinetto di Fisica di Siena si affianca l’Osservatorio meteorologico, che vien dotato progressivamente di strumentazione sempre più raffinata, utile in particolar modo per le osservazioni sull’elettricità atmosferica.

La raccolta di questi strumenti costituisce quindi una preziosa testimonianza dell’attività in Fisica nel passato. Nello stesso tempo, attraverso la conservazione e la valorizzazione degli strumenti scientifici antichi, si può svolgere un’importante funzione di divulgazione della cultura scientifica.

Il percorso proposto mostra al ‘visitatore’ una scelta delle macchine più interessanti per esemplificare come la Fisica abbia contribuito con la sua applicazione all’evoluzione di saperi di altre discipline, a iniziare da quella medica.

Alcuni strumenti, inoltre, sono particolarmente preziosi ed esteticamente belli: fra tutti si ricorda il Pendolo elettrico perpetuo di Zamboni, che il granduca di Toscana Ferdinando III ha donato all’Ateneo senese nel 1816 alla riapertura dopo il periodo napoleonico (a destra).

Pendolo elettrico perpetuo di Zamboni:
Questo strumento fu acquisito come "pendolo elettrico", poi custodito in una teca di vetro e legno. Si compone di due pile a secco posizionate all'interno dei due elementi a colonna dotati nella parte superiore di dischi collegati al polo superiore di ciscuna pile a aventi carica opposta. Tra di essi, montato su un asta di vetro, un anello conduttore oscillante. Tale asta costituiva la parte superiore di un pendolo. I tre elementi sono poi fissati ad una base rettangolare poggiante su quattro piedini.

 

 


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