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Strumenti per osservare e studiare i tessuti organici (Siena) - Museo

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Museo di Anatomia “Leonetto Comparini”

Il Museo Anatomico dell’Università di Siena, già Gabinetto di Anatomia Fisiologica e poi Museo di Anatomia Normale, deve la sua origine a Paolo Mascagni (1755-1815), poiché l'istituzione del Museo ha inizio con la raccolta delle sue opere. L’inventario del 1833 descrive inoltre l’acquisizione di “un organo dell’udito e della vista in cera, con rispettive cassette”.

A metà dell’Ottocento (1850) il direttore dell’Istituto di Anatomia dell’Ateneo senese, Giovanni Battista Vaselli, assume il titolo di “Museo Anatomico Praefecuts”, cambiato dopo qualche anno in “Museo Physio-pathologico et Zootomico Praefectus”, qualifiche che testimoniano come l’Istituto senese sia già dotato di un proprio museo didattico per la conservazione delle collezioni e dei preparati, frutto dell’attività di ricerca dei propri docenti. 

Il decimo congresso degli Scienziati italiani, previsto a Siena nel 1862, diviene poi l’occasione per una nuova sistemazione del Museo Anatomico all’interno dello Spedale Santa Maria della Scala, che “radunato venne in migliore sito e con più savio ordinamento ridotto”. Ai pregevoli preparati del Mascagni, incrementati da Girolamo Grifoni, dissettore del Vaselli, “abilissimo per la tecnica ed ispecie per la iniezione dei vasi linfatici”, e da Salvadore Gabbrielli, che diviene docente di Materia medica, si aggiunge in seguito una serie di preparazioni microscopiche offerte dal Gabbrielli stesso, un centinaio di preparati istologici acquistati “dal noto Barth di Lipsia e fatti venire con una spesa non indifferente”.

Nel 1870 il gabinetto patologico registra ben 488 vasi, databili “da vario tempo”, in cristallo con coperchi contenenti preparazioni patologiche; il gabinetto anatomico fisiologico è arredato con armadi a vetro a palchetti, dove erano collocate le numerose collezioni di preparati a secco e di modelli in cera, ancora esistenti; l’aula o “scuola Mascagni” era corredata dalle tavole colorate dell’Anatomia Universa di Paolo Mascagni .

Nel 1883 Guglielmo Romiti, con l’aiuto del dissettore Pilade Lachi, operò il riordino delle collezioni, pubblicando a firma congiunta, il Catalogo ragionato del Museo Anatomico della R. Università di Siena. In quegli anni l’Istituto di Anatomia si distingueva sia nella ricerca che nella valorizzazione del proprio museo, che aveva “circa mille crani, moltissimi cervelli; preparazioni ammirevoli d’intere regioni con i rispettivi sistemi di nervi ed i rapporti tra i diversi nervi che vi prendono parte […] e una raccolta microscopica ed un’altra embriologica”.

Nel 1895 il museo viene spostato dal Santa Maria della Scala nella nuova sede degli Istituti Anatomici al Laterino, dove rimane fino al 2001 quando viene trasferito nel Polo scientifico universitario di San Miniato.

Il Museo è oggi intitolato al professor Leonetto Comparini, direttore dell’Istituto di Anatomia Umana dal 1966 al 1977.

Tra le più interessanti collezioni in esso contenute vi sono una raccolta osteologica con scheletri riconducibili alla seconda metà del XIX secolo, una collezione craniologia del medesimo periodo, che riveste per provenienza e quantità un interesse scientifico eccezionale, modelli anatomici in cera ottocenteschi, feti in formalina con anomalie e patologie varie.

Di particolare rilievo la raccolta di preparati a secco, che comprende 234 preparati di Anatomia normale, tra i quali alcuni di Paolo Mascagni, una sezione teratologica e preparati patologici.

Il patrimonio del Museo include anche strumenti scientifici di varie epoche, “quelli più importanti e indispensabili per la dissezione […] e quelli che si adoperano nei casi speciali e dei quali deve essere fornita una sala di dissezione” e un’ampia raccolta di tavole con disegni anatomici.

La conservazione di tale strumentaria e degli arredi coevi ha permesso di ricreare nel museo l’ambientazione di una sala settoria e di un antico Istituto di Anatomia.

Le collezioni del museo sono tuttora utilizzate dai docenti quale importante strumento didattico.