Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA
Per ambiente aperto, in questo contesto, si intende unarea naturale caratterizzata da una vegetazione composta prevalentemente da piante basse con alberi ed arbusti rari o assenti. Le aree aperte rappresentano una tipologia di ambiente molto varia, trasversale alle diverse fasce climatiche: dai prati collinari dellItalia centrale alle grandi praterie del Nord America, dalle steppe alpine alla gariga e alla savana africana. Gli spazi aperti del pianeta accolgono una grande varietà di insetti, che costituiscono un fondamentale patrimonio, spesso scarsamente conosciuto e considerato, di biodiversità.
Si può avere unidea della varietà di questa ricchezza anche grazie alle collezioni universitarie come ad esempio quelle del Sistema Museale della Tuscia: La Collezione Entomologica include taxa appartenenti ai principali ordini di insetti. Gli esemplari provengono da diverse aree del mondo, anche se un consistente nucleo di specie è stato raccolto in regioni italiane. Tra le informazioni che la Collezione Entomologica ci offre risultano di particolare importanza i dati riguardanti la presenza e distribuzione dei diversi taxa in modo che futuri cambiamenti nella distribuzione di singole specie o di interi set di specie possono essere facilmente individuati e forse correlati a diverse cause quali i cambiamenti climatici (global warming) o limpatto antropico sullambiente (agricoltura, turismo, inquinamento, etc.).
Tra le specie presenti nelle collezioni, troviamo taxa che popolano diversi tipi di ambienti. Certamente gli ambienti aperti, intesi in senso lato, rivestono una notevole importanza e tra le specie che li frequentano sono da ricordare ad es. quelle del genere Erebia (Nymphalidae), farfalle dalle abitudini diurne e dalle livree brune variegate di rosso e con macchie simili a ocelli; esse vivono generalmente nelle zone montane ed sono distribuite in Nord America ed Eurasia centrosettentrionale. In particolare possiamo citare Erebia montanus (de Prunner, 1798), specie endemica delle Alpi e dell'Appennino dove vive su diverse Poaceae quali Nardus stricta, Festuca ovina, ecc. Specie largamente diffuse in Italia come Maniola jurtina (L., 1758) (Nymphalidae), che frequenta ambienti assolati e campagne coltivate dalla pianura ai 1500 m, e Polyommatus coridon (Poda, 1761) (Lycaenidae) che vive negli ambienti erbosi e fioriti delle praterie. Tra i Coleotteri Carabidae, la Calomera littoralis nemoralis (Olivier, 1790), vorace predatore comune nelle aree costiere, e la Cicindela hybrida transversalis Dejean in Latreille & Dejean, 1822, che vive sulle rive sabbiose dei fiumi e torrenti spesso insieme a Cylindera arenaria (Fuessly, 1775). Fra i Cerambycidae, la Stenurella bifasciata (Müller, 1776) specie diffusa in tutta l'Italia, i cui adulti sono floricoli, mentre le larve vivono su latifoglie.