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Paesaggi del Lazio preistorico: dalle grotte naturali alle grotticelle artificiali - Museo

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Museo delle Origini - Università La Sapienza, Roma

Storia

Il Museo delle Origini fu fondato nel 1942 da Ugo Rellini, ordinario di Paletnologia all'Università di Roma “La Sapienza”. Nato da un primo nucleo di collezioni donate dallo stesso Rellini, il patrimonio del museo è andato nel tempo arricchendosi grazie alle attività di ricerca dell’allora esistente Istituto di Paletnologia, agli scambi effettuati con altri musei italiani ed esteri e da prestiti concessi da varie Soprintendenze italiane. La maggior parte dei reperti proviene da ricerche di superficie e da scavi archeologici effettuati soprattutto nell'Italia centro-meridionale ed insulare. 

In oltre cinquant’anni di esistenza, l’allestimento del museo è stato rinnovato una prima volta nel 1962 e successivamente nel 1992, con una completa ristrutturazione architettonica della struttura, che ha previsto un percorso espositivo più funzionale e spazi specifici dedicati alla didattica. Lo scopo del percorso espositivo è quello di inquadrare i diversi materiali dal punto di vista cronologico e culturale e di ricostruirne i modi di produzione e di utilizzazione, illustrando i diversi aspetti della ricerca archeologica. I manufatti archeologici sono corredati da un ricco apparato esplicativo ed iconografico.

Il percorso segue un filo conduttore cronologico, che, partendo dalle prime attestazioni delle culture umane all’inizio del Paleolitico, giunge sino alla prima età del Ferro, cioè alle soglie dell’età storica. Approfondimenti tematici relativi all’organizzazione sociale, alle attività di sussistenza, ai rituali funerari, alla tecnologia consentono di conoscere con maggiore dettaglio i modi di vita e il mondo ideologico delle comunità del passato. Il materiale esposto è per la maggior parte originale, integrato da alcuni calchi e ricostruzioni.

Il museo è aperto al pubblico e vengono organizzate visite guidate per le scuole e per gruppi.


Collezioni

L'archeologia preistorica si occupa dello studio delle società del passato prive di scrittura ed ha come obiettivo principale la ricostruzione del contesto ambientale, delle attività economiche e dell'organizzazione politica e sociale di questi gruppi umani. Le fonti di conoscenza sono costituite da oggetti, solitamente in materiale non organico (pietra, ceramica, metallo), resti di strutture abitative, tombe, ecc., uniche tracce delle azioni e dei comportamenti umani, che devono essere adeguatamente interpretate.

Nel Museo delle Origini sono esposti materiali preistorici italiani che coprono un lunghissimo periodo di tempo, dal Paleolitico inferiore alla prima età del Ferro. Brevi cenni su ciascuno dei maggiori periodi della preistoria sono integrati da un’esemplificazione grafica che illustra la lunga storia che racconta l’evoluzione fisica dell’uomo. Sono esposte le riproduzioni di crani relativi a generi e specie diverse da Australopithecus africanus, a Homo ergaster fino all’uomo di Neanderthal e a Homo sapiens, collocate nella sequenza evolutiva riconosciuta sulla base delle più recenti scoperte. Tra i reperti più antichi vi sono strumenti in selce risalenti al Paleolitico inferiore, datati a circa  500.000 anni fa e un cranio di Elephas antiquus (200.000 – 130.000 anni fa), rinvenuto nel corso dei lavori di scavo per la realizzazione della Via dei Fori Imperiali.

Delle collezioni del museo fanno parte materiali provenienti da importanti complessi archeologici come Coppa Nevigata con la sua imponente stratigrafia che va dal Neolitico antico all'età del Bronzo, o i reperti lignei eccezionalmente conservati del villaggio palafitticolo di Ledro, risalenti a circa 4000 anni fa, i ricchi corredi delle sepolture dell’Età del bronzo della grotticella funeraria di Manaccore (Foggia) o quelli provenienti dalle sepolture protovillanoviane a incinerazione del Sasso di Furbara-Roma o gli oggetti in bronzo del ripostiglio della prima età del Ferro di Piediluco. All’esposizione dei materiali sono affiancati la ricostruzione a grandezza reale di una sepoltura dell’età del Rame della necropoli marchigiana di Cava Koch (metà del IV millennio a.C.) e alcuni plastici che illustrano una capanna rinvenuta nel corso degli scavi dell’abitato eneolitico di Maccarese (Roma), un villaggio di palafitte e un nuraghe sardo della fine dell’età del Bronzo.


Ricerca

Il Museo delle Origini riunisce, attraverso l'ampio insieme delle sue collezioni italiane ed europee, documenti relativi a molteplici ricerche in campo preistorico e protostorico. Nell'ambito del Dipartimento di Scienze dell'Antichità di cui esso è parte, coinvolge discipline come la Paletnologia, l'Ecologia preistorica, la Preistoria del Vicino e Medio Oriente, la Protostoria europea, l'Etnografia preistorica dell'Africa. Per la sua collocazione all’interno di una facoltà universitaria, per la sua configurazione di “laboratorio aperto” nel quale lo studente può utilizzare le attrezzature scientifiche e partecipare alle attività di laboratorio, sia esso archeologico, archeometrico o di restauro, per il suo rapporto diretto e costante con il mondo della scuola, il Museo delle Origini può senz’altro essere considerato un ottimo tramite di collegamento tra tre ambiti apparentemente molto distanti tra loro, la ricerca, la didattica e la divulgazione scientifica. 

Nel magazzino-laboratorio annesso al museo sono custodite le collezioni non esposte, consultabili a richiesta, e i materiali provenienti dagli scavi archeologici in corso, che qui vengono studiati e documentati. A queste attività collaborano attivamente gli studenti dei corsi universitari di archeologia nel corso di esercitazioni e tirocini.  

Nel museo è, inoltre, attivo un importante laboratorio di analisi funzionale e di archeologia sperimentale, nel quale la ceramica, l'industria litica e i manufatti in osso vengono riprodotti, analizzandone le sequenze di costruzione e studiati con le più moderne tecnologie (microscopio metallografico, a luce polarizzata, stereoscopico). Il laboratorio di archeometria è dotato anche di macchinari per la realizzazione di sezioni sottili della ceramica, che verranno successivamente analizzate al microscopio per identificare i componenti dell’impasto.

Nell'aula del Museo si tengono regolarmente corsi universitari, conferenze e seminari.

Il Museo ospita la redazione della rivista "Origini", fondata nel 1967 da S.M. Puglisi, nella quale sono pubblicati annualmente contributi scientifici di ambito paletnologico e antropologico.

http://www.musei.uniroma1.it/museodelleorigini/index.html


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