Museo Universitario di Chieti - Pescara
Un primo nucleo di esposizione del Museo universitario di Chieti è stato inaugurato presso l'Ateneo "G. d'Annunzio" nel 1994 nella sede di Palazzo De Pasquale.
Il 21 gennaio 1998, in occasione dell'Inaugurazione dell'Anno Accademico 1997-1998, il museo è stato aperto al pubblico presso il campus di Madonna delle Piane.
Posiziona il mouse sulle immagini per leggerne le didascalie!
Dal 21 marzo 2005 ha sede presso Palazzo Arnaldo Mussolini (palazzo ex - Enal) in pieno centro storico della città di Chieti e nel 2010 è stato trasformato da Museo di Storia delle Scienze Biomediche in Museo universitario, dotato di propria autonomia e di nuovo statuto. Nella sua specificità, il museo universitario contribuisce a caratterizzare l'Ateneo "G. d'Annunzio" costituendo "luogo della memoria" e spazio espositivo dedicato alla conoscenza ed alla divulgazione delle Scienze Naturali e della Storia della Scienza, con particolare vocazione verso gli aspetti biologici e medici che emergono dalla ricerca archeologica, medica, antropologica e paleontologica, ma anche con specifiche sezioni dedicate alla Storia Naturale ed alla Storia della Scienza.
Una biblioteca specializzata è aperta al pubblico, mentre sono organizzati ampi magazzini accessibili agli specialisti. Nell'offerta al visitatore si concretizza la missione divulgativa e didattica di questo Museo universitario, nel quale è fatto ogni sforzo per rendere facilmente fruibili i messaggi scientifici, avvicinando le tematiche specialistiche al grande pubblico ed agli studenti. Il numero dei visitatori ha superato nel corso del 2011 le 13.000 presenze. Il Museo è sede anche di alta formazione specifica, con corsi universitari che erogano preparazioni certificate in materie museografiche.
Le collezioni del Museo annoverano al momento oltre 19.000 records di natura paleontologica, preistorica, antropologica, botanica, zoologica e solo recentemente si sono arricchite di strumenti scientifici ed opere di arte moderna.
La sezione Storia del popolamento umano in Abruzzo
La raccolta antropologica costituisce la parte più importante delle collezioni de Museo universitario; essa comprende circa seimila scheletri umani ed una ventina di mummie. Alcuni resti scheletrici sono antichissimi ed appartengono ad uomini fossili della razza di Cro-Magnon, primi abitanti della regione, e provenienti dalle grotte litoranee dellestinto lago del Fucino. Importanti nuclei di questa raccolta sono i resti scheletrici delle necropoli sannite di Opi Val Fondillo, di Sulmona, di Teramo. Una selezione di reperti scheletrici è esposta nella sezione Storia del Popolamento umano in Abruzzo nella quale, accanto a significativi reperti originali, sono ricostruite alcune scene delle tappe fondamentali dellevoluzione delloccupazione umana del territorio: il Mesolitico (che traeva sostentamento specialmente dalla pesca nelle aree interne), lEpoca dei Sanniti (con tribù combattive e spesso in conflitto fra loro), lepoca della conquista da parte dei Romani (con la sottomissione delle popolazioni locali), il Medioevo (caratterizzato dallesplosione delle grandi epidemie). Una selezione di corpi umani mummificati sono stati inseriti nel percorso espositivo e rappresentano i resti delle vittime di un massacro consumato attorno al 1500 d.C. nel Forte Borbonico dellAquila, ed alcuni esempi straordinari di mummie di neonati e di infanti di epoca rinascimentale scoperte a causa dei crolli causati dal terremoto dellaprile 2009 a Casentino (LAquila).