Itinerario a cura dell'UNIVERSITÀ DI MODENA E R. EMILIA
Giovanni Battista Amici nasce a Modena il 25 marzo 1786 da Giuseppe Amici Grossi e Maria Dallocca. Nel 1806 sposa Teresa Tamanini, da cui ha tre figli: Vincenzo (1807), Elena (1808) e Valentino (1810). Compie i primi studi a Modena seguendo tra laltro le lezioni di Geometria e Analisi di Paolo Ruffini (1765-1822), matematico di fama internazionale. Nel 1808 consegue il grado di Ingegnere Architetto allUniversità di Bologna. Tra 1811 e 1825 insegna Algebra, Geometria e Trigonometria piana prima nel Liceo poi nellUniversità modenese.
Nella sua casa di via dei Servi, dove ha sede la Stamperia Reale Eredi Soliani, di proprietà della famiglia Amici, installa il suo laboratorio per la costruzione di strumenti scientifici. Qui Amici compie fin dal 1809, anche grazie alla sollecitazione del professore di fisica delluniversità di Modena Giovanni Battista Tomaselli, le prime sperimentazioni sulla fusione di leghe metalliche e sulla curvatura delle lenti insieme agli operai della stamperia, tra cui Giuseppe Sgarbi, che lavorerà nel laboratorio di Amici fino al 1831.
Due anni dopo, nel 1811, un suo telescopio a riflessione newtoniano, il più grande mai costruito in Italia, viene presentato a Milano per lesposizione Nazionale promossa dallIstituto Reale delle Scienze. Viene giudicato dagli astronomi di Brera pari allHercheliano, quello che realizzato dallastronomo tedesco Willliam Herschel, già in dotazione allOsservatorio di Brera. Herschel (1738-1822) aveva derivato il suo telescopio da quello ideato da Isaac Newton nel 1668, introducendo alcune significative innovazioni.
Nel novembre 1811 Amici consegna a Brera un secondo telescopio che ha una lunghezza focale di circa 17 piedi parigini (m. 5,20) e unapertura di 11 pollici (30 cm.): è il più grande riflettore mai costruito in Italia.
In seguito ai riconoscimenti ottenuti, Amici è stimolato a proseguire le sperimentazioni nel campo dellottica. Nel 1812 concepisce il suo microscopio catadiottrico, o a riflessione, cioè a specchi anziché a lenti, come applicazione rovesciata di un telescopio newtoniano.
Il microscopista e istologo inglese John Quekett (1815-1861) scrisse nel suo Practical Treatise on the Use of the Microscope (1848) che una nuova era ebbe inizio in Inghilterra nella scienza microscopica con i perfezionamenti introdotti da Amici nel microscopio a riflessione intorno al 1815.
Sullonda di quei primi successi, fra il 1812 e il 1813 escono dal laboratorio del costruttore modenese diversi telescopi riflettori, fra cui uno per lerigendo Osservatorio di Capodimonte a Napoli, uno per la Specola di Bologna, uno per lOsservatorio astronomico di Padova.
Nel dicembre del 1814 Paolo Ruffini presenta alla Società Italiana delle Scienze che aveva sede in Modena la prima memoria scientifica di Amici Descrizione di un nuovo micrometro che viene pubblicata nelle «Memorie di Matematica e di Fisica» della stessa Società.
Con questo riflettore realizzato per le sue personali osservazioni Amici poté osservare la calotta australe di Marte.
Nel 1817 Amici compie il primo lungo viaggio che lo porta da Modena a Napoli attraverso Bologna, Firenze e Roma. Il viaggio, che procura ad Amici importanti conoscenze ufficiali, astronomi, naturalisti, geodeti e cartografi, gli permette di fare apprezzare i suoi strumenti e di assicurarsi numerose commesse. Particolare successo ottengono immediatamente la sue camere lucide. Nel 1819 Amici pubblica i risultati della sua ricerca negli «Opuscoli scientifici» di Bologna con un contributo intitolato Sopra le camere lucide. Memoria letta alla Reale Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Modena il 27 febbraio 1818.
Il Libro de conti del laboratorio registra la vendita di circa 270 di questi strumenti. Con la camera lucida Amici ritrae famigliari, amici e numerosissimi gli ospiti del suo studio sia a Modena sia a Firenze.
Amici conosce i più importanti esponenti della comunità scientifica internazionale, con cui intrattiene una costante corrispondenza.
Tra il 1819 e il 1822 associa il suo nome sia alla costruzione di microscopi, telescopi, cannocchiali, micrometri, circoli ripetitori, camere lucide sia di uno strumento di navigazione, un settore di riflessione a prismi che fu molto apprezzato dallastronomo ungherese di Gotha, Franz Xaver von Zach (1754-1832).
Nel 1823 costruisce un nuovo micrometro prismatico che monta fra lobbiettivo e loculare di telescopi catadiottrici e diottrici.
Il 1824 è universalmente considerato lanno di nascita del moderno microscopio composto acromatico. Dalla lettura del rapporto sul microscopio di Alexandre François Gilles detto Selligue (1784-1845), fatto dal fisico francese Augustin Jean Fresnel (1788-1827), allAccademia Reale delle Scienze di Parigi, Amici è indotto a riprendere i suoi tentativi con gli obbiettivi acromatici. Al fine di ottenere un alto potere risolutivo compone il suo obbiettivo di lenti le cui distinte aberrazioni ovvero alterazioni dellimmagine si neutralizzano reciprocamente.
Nella primavera del 1827, Amici intraprende il suo primo viaggio a Parigi e Londra. Portava con sé il settore di riflessione a prismi, il nuovo micrometro a doppia immagine e uno specchio riflettore di 12 pollici di diametro e 20 piedi di focale, che lastronomo inglese John Frederik William Herschel (1738-1822), gli aveva commissionato per conto dellamico astronomo inglese Reverendo Thomas John Hussey (1792-1854), oltre ai microscopi catadiottrico e acromatico.
Il figlio Vincenzo tiene un diario di questo viaggio.
A Londra confronta il suo nuovo acromatico con quello di Joseph Jackson Lister (1827-1912), il maggior esperto inglese di ottica microscopica. Questo suo strumento avrà un ruolo di primo piano a livello internazionale nelle indagini sul processo della fecondazione nelle piante.
Nel 1827 si inaugura a Modena il nuovo Osservatorio astronomico nel torrione orientale del Palazzo Ducale, diretto da Giuseppe Bianchi (1791-1866), professore di Astronomia Teoretica allUniversità di Modena, per il quale Amici aveva realizzato uno strumento dei passaggi, un equatoriale (oggi perduto) e un telescopio newtoniano e un micrometro a separazione di immagini per un cannocchiale Dollond.
Il 4 marzo 1831, in seguito ai moti carbonari guidati da Ciro Menotti e alla fuga del arciduca Francesco IV, dAustra-Este (1779-1846, duca dal 1814), a Modena si insediò il Governo Provvisorio che nominò Giovanni Battista Amici Prefetto della Pubblica Istruzione. Il sollecito ritorno del arciduca Francesco IV (già il 9 marzo) non permise ad Amici di assumere la carica.
Su invito di Leopoldo II di Asburdo Lorena granduca di Toscana (1797-1870, granduca dal 1814) il 23 dicembre 1831 Giovanni Battista Amici si trasferisce a Firenze per ricoprire il posto di direttore dellOsservatorio del Museo di Fisica e Storia Naturale, vacante dopo la morte dellastronomo Jean Louis Pons. Nella capitale toscana Amici continua la sua attività di costruttore di strumenti scientifici. Segue due laboratori, quello apprestato nella Specola fiorentina e quello privato con sede presso la sua abitazione, il palazzo Demidoff in via de Renai, acquistato nel 1840. Nel 1836 costruisce un circolo di riflessione a prismi. Thomas R. Robinson, direttore dellOsservatorio di Armagh in Irlando, scrisse che lo strumento di Amici era stato imbarcato sulla nave di Sua Maestà Britannica Erebus in partenza per la spedizione antartica (1839-1843) al comando del capitano James Clark Ross. Nel 1839 Amici, insieme ad altri insigni studiosi, firma la circolare che indice la Prima Riuniione degli Scienziati Italiani a Pisa. Lintento è quello di riunire periodicamente i cultori delle scienze naturali di tutta Italia, come già si faceva in altri paesi europeo. Alla Terza Riunione di Firenze nel 1841, Amici presenta un telescopio rifrattore con obbiettivo di 28 cm di apertura e 5,3 m di focale realizzato nelle Officine del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze. Questo strumento, noto come Amici I, rimase per circa 40 anni il telescopio rifrattore di più grande apertura in Italia.
Nel 1842 dallAccademia dei Georgofili di Firenze Amici dà notizia delle ricerche di William Henry Fox Talbot per imprimere con la luce le immagini degli oggetti sulla carta, processo di riproduzione fotografica noto come calotipia. Nello stesso anno, alla Quarta Riunione degli Scienziati Italiani di Padova, comunica le sue osservazioni Sulle fecondazione delle piante (Cucurbita Pepo), che scatenano un duro attacco da parte del botanico tedesco Matthias Jacob Schleiden.
Nel 1844 le «Annales de Chimie et de Physique» pubblicano una sua memoria sul microscopio polarizzatore inventato nel 1830.
Lo strumento avrà grande successo a Parigi e sarà impiegato in mineralogia e cristallografia in mineralogia e cristallografia da tre generazioni di direttori della Scuola delle miniere.
Nel 1844 Amici intraprende il secondo grande viaggio a Parigi e a Londra, ritornando per Berlino, Vienna e Monaco, Incontra numerosi studiosi ai quali mostra i suoi strumenti.
A Berlino insieme ai naturalisti Alexander von Humboldt e Christian Gottfried Ehrenberg rende visita al costruttore di microscopi Friedrich Wilhelm Schiek.
Il figlio Vincenzo in una lettera del 21 giugno inviata da Parigi a Giovanni Battista Lenna, capo del laboratorio di Firenze, scrive: «Qui gli strumenti del papà hanno fatto grande incontro, perché sono superiori a quelli che si fabbricano a Parigi».
Nel 1845 realizza il suo secondo grande obbiettivo acromatico da telescopio (23 cm di apertura con 3,18 m di distanza focale), detto Amici II.
Nel 1846 allOttava Riunione degli Scienziati Italiani a Genova Amici tiene una relazione di importanza storica sulla fecondazione delle orchidee in cui descrive per la prima volta lintero processo.
Nel 1847 Amici applica per la prima volta il principio dellimmersione della superficie inferiore dellobbiettivo in acqua.
Questa scoperta rappresenta un fondamentale contributo nellevoluzione dellottica microscopica. LAccademia dei Georgofili lo aggrega nel 1852 alla Commissione nominata per studiare la malattia delluva che infestava i vigneti della Toscana. Fino al 1862 compie numerose osservazioni microscopiche sulla crittogama della vite (Oidium Tuckeri) e sulle malattie del grano, del gelso e del baco da seta.
Nel 1855, a 69 anni, Amici compie il suo terzo e ultimo viaggio a Parigi in occasione dellExposition Universelle, dove i suoi obbiettivi, «debitamente modificati onde renderli servibili collimmersione del piano della mezza sfera nellacqua, o nellolio di papavero hanno ottenuto uno splendido successo».
Alla fine del 1859 Amici viene sollevato dallufficio di Direttore dellOsservatorio Astronomico del Regio museo di Fisica e Storia Naturale, incarico oramai troppo gravoso a causa delletà avanzata ed è nominato professore onorario dastronomia e incaricato delle osservazioni microscopiche in servizio del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze.
La sua ultima invenzione, il prisma a visione diretta da impiegare nelle osservazioni degli spettri stellari, è realizzata tra il 1857 e il 1860. Nel 1861 Amici è Presidente della Commissione dei Giurati per la Classe IX, Meccanica di precisione e Fisica, allEsposizione Italiana che si tiene a Firenze. Con la sua opera, con la realizzazione di strumenti ottici apprezzati e imitati a livello internazionale (di fatto, alla data di quellEsposizione, ancora gli unici prodotti ad alto contenuto tecnologico esportati dallItalia), mostra come il lavoro dello scienziato e quello del costruttore di strumenti dovessero procedere in sinergia, sollecitandosi a vicenda. Al tempo stesso inaugura quella tradizione moderna dellottica fiorentina, che grazie allopera di Giovanni Battista Donati, suo aiuto presso la Specola del Regio Museo, avrebbe portato alla nascita nel 1870 dellOfficina Galileo.
Il 10 aprile del 1863 Giovanni Battista Amici muore a Firenze.
Un cratere di 54 km di diametro situato sulla faccia nascosta della luna e il pianetino 3809 portano oggi il suo nome.
1786 Giovanni Battista Amici nasce a Modena il 25 marzo da Giuseppe Amici Grossi e Maria Dallocca
1808 Consegue il grado di Ingegnere Architetto allUniversità di Bologna
1811-1825 Insegna Algebra, Geometria e Trigonometria piana prima nel Liceo poi nellUniversità modenese
1811 Riceve la medaglia doro per la costruzione di un telescopio a riflessione, giudicato dagli astronomi di Brera «pari allHerscheliano»
1812-1813 Escono dal suo laboratorio diversi telescopi riflettori, un nuovo micrometro a lente bipartita e il microscopio catadiottrico
1817 Compie il suo primo lungo viaggio che lo porta a Napoli attraverso Bologna, Firenze e Roma. Grande successo delle sue camere lucide
1821 Inventa un cannocchiale acromatico senza lenti e con un sol mezzo rifrangente, e un cannocchiale iconantidiptico
1822 Inventa uno strumento di navigazione: un settore di riflessione a prismi molto apprezzato dal Barone von Zach (Sur un nouvel instrument de reflexion)
1823 Costruisce un nuovo micrometro prismatico che monta fra lobbiettivo e loculare di telescopi diottrici o fra lo specchio e loculare di telescopi catadiottrici, per misurare il diametro dei pianeti, i diametri del sole, la distanza e la posizione di stelle doppie e triple
1825 Compie osservazioni sui satelliti di Giove in pieno giorno
1827 Nellestate intraprende il suo primo viaggio a Parigi e Londra, dove presenta alla comunità scientifica i suoi strumenti. In agosto comincia a funzionare a Modena il nuovo Osservatorio. Amici vi ha provveduto lo Strumento dei passaggi, un Equatoriale e un Telescopio newtoniano
1831 Amici lascia Modena per trasferirsi allUniversità di Pisa con il titolo nominale aggiunto di Professore di Astronomia su invito del Granduca di Toscana Leopoldo. Lo nomina direttore dell'Osservatorio astronomico de La Specola come successore di Jean-Louis Pons
1839 È tra i primi a firmare la circolare che indice per ottobre la Prima Riunione degli scienziati italiani a Pisa, dove presenta la memoria Sul processo col quale gli ovuli vegetabili ricevono lazione fecondante del polline
1842 AllAccademia dei Georgofili dà notizia delle ricerche di William Henry Fox Talbot per imprimere con la luce le immagini degli oggetti sulla carta
1844 Secondo viaggio a Parigi e a Londra. Al suo ritorno passa da Berlino, Vienna e Monaco
1846 AllOttava Riunione degli scienziati italiani in Genova Amici tiene la relazione di importanza storica sul processo di fecondazione in alcuni tipi di orchidee (Sulla fecondazione delle Orchidee)
1847 Applica con successo ai suoi microscopi la tecnica dellimmersione in acqua
1852 LAccademia dei Georgofili lo aggrega alla Commissione nominata per studiare la malattia delluva
1857-1860 A una data imprecisata realizza per Giovanni Battista Donati, suo aiuto presso la Specola del R. Museo, un prisma a visione di retta con cui eseguire le osservazioni delle strie degli spettri stellari
1859 Viene nominato Professore onorario di astronomia (di fatto sollevato dalle funzioni di astronomo) e incaricato delle osservazioni microscopiche in servizio al R. Museo
1861 Presiede la Commissione dei Giurati per la Classe Meccanica di precisione e Fisica allEsposizione Italiana di Firenze
1863 Muore a Firenze il 10 aprile
Meschiari A. (2014). Microscopi Amici nella ricerca scientifica. Firenze : Fondazione Giorgio Ronchi.
Meschiari A. (Ed.) (2006). Edizione nazionale delle opere e della corrispondenza di Giovanni Battista Amici. Napoli: Bibliopolis; [poi] Firenze: Fondazione Giorgio Ronchi.
Longo B. (1928). Sopra un cimelio della scoperta di G. B. Amici sulla fecondazione delle piante. Atti della Società toscana di scienze naturali, 39.
De Toni G. B. (1923). Giovanni Battista Amici. In Mieli A. (Ed.). Gli scienziati italiani dall'inizio del Medio Evo ai nostri giorni. vol. 1. (p. 78-83). Roma: Casa editrice Leonardo Da Vinci.
Briosi G. (1908). Giovanni Battista Amici. Cenno sull'opera sua e ritratto. (p. III-XXVI). Atti dell'Istituto botanico dell'università di Pavia, s. 2, 11.
De Toni G. B. (1906). Di una interessante scoperta del modenese Giovanni Battista Amici e de' suoi progressi. (p. 39). Annali della R. Università di Modena, Modena.