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Aree umide della costa pugliese - Collezioni

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1. Rettili e Anfibi


Tartaruga comune Testuggine palustre
Bufo balearicus

Nelle aree umide è possibile osservare diverse specie di Rettili come la testuggine palustre (Emys orbicularis), la natrice dal collare (Natrix natrix) e la natrice tassellata (Natrix tessellata). La testuggine palustre durante il giorno ama sostare sulle rive dei corpi d’acqua nascosta tra la vegetazione oppure esposta ai raggi solari per termoregolare, mentre di notte ricerca attivamente le prede sondando il limo e le rive dei pantani. Nelle aree ripariali caratterizzate da vegetazione di tipo erbaceo è possibile anche incontrare un sauro dall’aspetto serpentiforme, la luscengola (Chalcides chalcides). Il suo aspetto serpentiforme ha fatto sì che nell’immaginario popolare si sviluppassero alcune credenze, secondo le quali questo sauro sarebbe velenoso. Tali credenze oltre ad essere del tutto infondate - la luscengola non è assolutamente una specie velenosa - hanno generato paure ingiustificate e conseguenti persecuzioni da parte dell’uomo anche nei confronti di questa specie. Infine, a livello delle acque costiere pugliesi è possibile incontrare la tartaruga comune (Caretta caretta), specie di elevato interesse conservazionistico che nidifica a livello dei litorali sabbiosi pugliesi, soprattutto a livello del Salento.

Le aree umide ospitano un discreto numero di specie di Anfibi, in particolare tra queste ce n’è una capace di riprodursi in ambienti moderatamente salsi, in quanto può tollerare moderate concentrazioni saline, il rospo smeraldino (Bufo balearicus). Il nome comune di questa specie deriva dall’inteso colore delle macchie che ricoprono il dorso e spiccano sullo sfondo marroncino. Se fortemente disturbato può secernere una secrezione irritante dal forte odore agliaceo. Depone cordoni di uova che possono toccare le 11000 unità.

       

2. Uccelli


Cavaliere d'Italia
Codone
Falco di Palude
Falco di Palude
Cormorano
Mestolone
Germano reale
Sgarza ciuffetto
Chiurlo maggiore
Tarabuso
Gallinella d'acqua
Gufo di Palude
Pavoncella
Piro-piro piccolo

Le aree umide rivestono un ruolo fondamentale per molte specie di uccelli, soprattutto come aree di sosta durante i periodi di migrazione e lo svernamento. Nelle acque più profonde si osservano nuotatori, come lo svasso piccolo (Podiceps nigricollis), il cormorano (Phalacrocorax carbo), la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e diverse specie di Anatidi, come ad esempio il codone (Anas acuta), il mestolone (Anas clypeata) e il germano reale (Anas platyrhynchos).  Spesso è possibile osservare il cormorano su posatoi ben esposti (scogliere, moli, ecc.) mentre si asciuga dopo essersi tuffato per andare a caccia di prede.

Le acque basse e i suoli fangosi ospitano una grande diversità di limicoli, tra i quali cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), chiurlo maggiore (Numenius arquata), mignattaio (Plegadis falcinellus), piro piro piccolo (Actitis hypoleucos) e pavoncella (Vanellus vanellus). Diverse anche le specie di aironi, come l’airone cenerino (Ardea cinerea), l’airone rosso (Ardea purpurea), la garzetta (Egretta garzetta), il tarabuso (Botaurus stellaris) e la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides). Infine, fra i rapaci svernanti nelle aree umide, il gufo di palude (Asio flammeus), il falco pescatore (Pandion haliaetus) e il falco di palude (Circus aeruginosus).

 

3. Invertebrati e Pesci


Fra gli insetti tipici delle aree umide, si osservano numerosi adattamenti alla vita nell’ambiente acquatico. In diversi ordini vi è una fase giovanile acquatica, come negli Odonati e Tricotteri, e in molti Ditteri e Coleotteri, mentre in altri casi anche gli adulti vivono in acqua. Alcuni particolari coleotteri (ad es. Dityscidae, Gyrinidae, Hygrobiidae) ed eterotteri (Notonectidae, Nepidae) nuotano immersi nell’acqua, mentre altri (come Gerridae, Veliidae, Hydrometridae) frequentano lo strato superficiale. Esistono poi un gran numero di specie terrestri caratteristiche delle aree umide, poiché legate ad una maggiore umidità del suolo e alla presenza di vegetazione igrofila.

Il nono è un piccolo pesce a distribuzione circummediterranea che può tollerare notevoli escursioni termiche e di salinità. Questa specie preferisce acque caratterizzate da scarsa profondità e corrente assente o lenta.

Diverse specie di importanti gruppi di invertebrati marini, quali Molluschi, Poriferi e Anellidi, sono inoltre adattate a questi particolarissimi ambienti.Fra gli altri artropodi, i crostacei dominano l’ambiente acquatico. Fra questi, il granchio di fiume (Potamon fluviatile) si ritrova in diversi sistemi di acque dolci e salmastre della regione. Il granchio di fiume è attivo dalla primavera all’autunno e può essere osservato anche ad alcune decine di metri dall’acqua, poiché sopporta anche bassi tassi di umidità. Il contatto tra aree palustri costiere e acqua marina dà luogo ad ecosistemi di transizione unici e delicati. In questi ambienti, agli organismi di acqua dolce si associano animali tipici dell’ambiente marino o meglio adattati a condizioni di salinità variabili. Qui si osservano diversi pesci, ad esempio il nono (Aphanius fasciatus) e il cefalo (Mugil cephalus).

 


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