---

La vita negli spazi aperti: le specie vegetali - Museo

Vai a:  TUTTI GLI AMBIENTI  ||  HOMEPAGE

Museo Erbario della Tuscia

Il Museo Erbario della Tuscia, istituito nel 1990, conserva circa 34000 exsiccata di piante vascolari forniti da oltre 800 raccoglitori e provenienti prevalentemente dall’Italia, con particolare riferimento ad alcuni gruppi oggetto di studio come le leguminose, le pteridofite, le rosacee. Il Museo Erbario della Tuscia annoverato dal 1996 nell’Index Herbariorum (catalogo mondiale degli Erbari) con l’acronimo 'UTV', è uno dei tre Erbari universitari del Lazio, inserito nella rete dei Musei della Città di Viterbo e nel Sistema Museale di Ateneo. L'Erbario dispone di una biblioteca con più di 150 volumi, di attrezzature per l'allestimento, lo studio e la conservazione dei saggi, di un importante archivio informatizzato. Esso rappresenta una struttura dedicata in primo luogo allo studio della biodiversità vegetale e alla sua documentazione nel tempo, con particolare riferimento al territorio italiano, garantendo la consultazione e il prestito dei campioni soprattutto a specialisti tassonomi e geobotanici.

L’Erbario conserva exsiccata di piante vascolari provenienti dall’Italia, soprattutto dal Lazio e dalla provincia di Viterbo, e da alcuni Paesi europei ed esteri fra cui spiccano Bulgaria, Spagna e Germania, Marocco e Kenya. Vi fanno parte tra l’altro, singoli saggi o collezioni di una certa importanza relativi ad esemplari coltivati all’Orto Botanico, a gruppi tassonomici particolari (Viola, Rubus, Leguminosae, ecc.), a numerose ricerche documentate da pubblicazioni scientifiche che indicano l’Erbario della Tuscia quale depositario dei saggi delle piante in esse citati (es. flora della Caldera del Lago di Vico, del Lamone, della R.N. Monte Rufeno, del Parco Suburbano Marturanum di Barbarano Romano, della Riserva M. Casoli di Bomarzo); inoltre, sono già stati archiviati saggi relativi ad importanti flore ormai quasi ultimate come quella del Parco dell'Arcionello.

Tra le entità conservate vi sono Spergula pentandra L. (Caryophyllaceae), Vicia laeta, V. pisiformis, V. pimpinelloides e V. sparsiflora Ten., Lupinus graecus Boiss. & Spruner (Leguminosae), Helianthemun aegyptiacum (L.) Miller (Cistaceae), Ludwigia palustris Elliott (Onagraceae), Hottonia palustris L. (Primulaceae), Chaenorhinum rubrifolium (Rob. et Cast.) Fourr. (Scrophulariaceae), Catananche lutea L. (Compositae), Orchis palustris (Miller) Crantz (Orchidaceae), Convolvulus meonanthus Hoffm. & Link (Convolvulaceae), Viola hymettia Boiss. et Heldr. (Violaceae) ed altre assai rare o a rischio di estinzione. Oltre a questo nucleo principale di exsiccata correlato a specifici contributi scientifici, floristici e vegetazionali, a tesi di laurea e di dottorato, si può accedere ai saggi derivati dalle erborizzazioni effettuate durante importanti escursioni organizzate in Italia e all'estero da società scientifiche e organizzazioni internazionali; nel complesso, le famiglie più rappresentate sono le leguminose, le composite e le graminacee, i relativi saggi sono consultabili direttamente presso l’Erbario o attraverso il sito web.

Banca del Germoplasma della Tuscia

La Banca del Germoplasma della Tuscia, nata nel dicembre del 2005 come sezione del Centro Interdipartimentale dell’Orto Botanico, afferisce dal 2012 all’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale “Nello Lupori”, è socio fondatore dell’associazione RIBES - Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex Situ della flora spontanea italiana (www.reteribes.it), fa parte del Sistema Museale di Ateneo ed è inserita nella rete dei Musei della Città di Viterbo.

È una struttura di ricerca che si occupa istituzionalmente di conservazione ex situ a lungo termine del germoplasma (semi e spore) di specie endemiche, rare o minacciate della flora italiana con particolare riferimento al territorio dell’Alto Lazio. In particolare, è l’unica struttura in Italia che si occupa della conservazione di semi di orchidee spontanee e fra le poche in Europa che conserva spore di felci fra cui: Ophioglossum azoricum C. Presl, Phyllitis sagittata (DC.) Guinea & Heywood, Osmunda regalis L., Woodwardia radicans (L.) Sm. e Dryopteris tyrrhena Fraser-Jenk. & Reichst., specie minacciata di estinzione sia in Italia che a livello mondiale.

Dal 2008, la Banca del Germoplasma della Tuscia ha intrapreso molte attività e progetti per la conservazione delle orchidee spontanee e ad oggi sono conservate oltre 200 accessioni di semi di circa 70 specie di orchidee della flora italiana. Fra le specie più importanti: Anacamptis palustris (Jacq.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, A. laxiflora R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Barlia robertiana (Loisel.) Greuter, Cypripedium calceolus L., Epipactis placentina Bongiorni & Grünanger, Himantoglossum adriaticum H.Baumann, Limodorum trabutianum Batt., L. brulloi Bartolo & Pulv., Ophrys lutea Cav. subsp. minor (Tod.) O.Danesch & E.Danesch.

Molte attività della Banca del Germoplasma sono finalizzate alla conservazione delle specie dei travertini che caratterizzano le aree idrotermali della piana di Viterbo. Fra le specie conservate e riprodotte in vitro: Santolina etrusca (Lacaita) Marchi & D'Amato, Asphodeline lutea (L.) Rchb., Sternbergia lutea (L.) Ker Gawl. ex Spreng., Viola kitaibeliana Schult., Muscari parviflorum Desf., Iris lutescens Lam. e Narcissus serotinus L. oltre ad alcune orchidee come Ophrys sphegodes Mill. subsp. passionis (Sennen) Sanz & Nuet e Ophrys lutea Cav. subsp. minor (Tod.) O.Danesch & E.Danesch.

Recentemente la Banca del Germoplasma ha avviato progetti di conservazione di specie delle dune costiere, ambienti estremamente fragili dove sono molte le specie a rischio di estinzione a causa del forte impatto dell’uomo. Fra le specie conservate: Malcolmia littorea (L.) R.Br., Pancratium maritimum L., Crucianella maritima L., Matthiola sinuata (L.) R.Br., Ammophila arenaria (L.) Link, Otanthus maritimus (L.) Hoffmanns. & Link, Eryngium maritimum L., Centaurea sphaerocephala L., Glaucium flavum Crantz e molte altre.


INTRODUZIONE    ESPLORA LE COLLEZIONI   VISITA IL MUSEO   SCOPRI IL TERRITORIO