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Fare per conoscere, conoscere per conservare

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Ente promotore: Museo universitario  - Università di Chieti-Pescara

ARTICOLAZIONE: 25-30 ore, da distribuire durante un anno scolastico.

Destinatari: Scuole secondarie superiori, classi terze, quarte e quinte

IMMAGINI RELATIVE AL PROGETTO

1 - Sala espositiva del Museo universitario di Chieti.

2 -  Sabalites, palma fossile, Eocene .

3 -  Pinus Pinea, Val D'Arno, Pleistocene​.
APPROFONDIMENTI
 Fossili: tracce del passato - Museo Universitario di Chieti

Obiettivi generali

Affrontare il tema Biodiversità vegetale del proprio territorio, per imparare a conoscere la molteplicità delle specie, sia coltivate sia selvatiche, che da sempre hanno accompagnato la vita dell’uomo e che rischiano di scomparire.

Obiettivo disciplinare

Giungere ad una adeguata conoscenza delle varietà botaniche locali tramite modalità di ricerca proprie dell’etnobotanica, effettuate nei luoghi in cui si vive.

Obiettivi educativi

Comprendere che la diversità botanica locale è un patrimonio da salvaguardare, promuovere e valorizzare, mantenendo vitali le varietà autoctone ed il loro legame con la cultura e l’evolversi delle tradizioni del posto.

Modalità di conseguimento

L’attività prevede che gli studenti conducano delle indagini al fine di scoprire e registrare le piante più comuni, sia spontanee sia coltivate, rappresentative del territorio in cui vivono, e/o del territorio della scuola ed individuare il loro uso principale. Sarà poi effettuato un confronto con i campioni presenti  nella carpoteca del museo quali testimonianze delle  varietà botaniche alimentari del passato. Partendo da questo confronto, si ricercheranno quante e quali specie botaniche sono ancora presenti nei luoghi di indagine, se il territorio prevede o attua un piano di tutela delle specie problematiche, e di valorizzazione delle specie autoctone. 

Metodo e articolazione del percorso

  • Organizzazione del lavoro (creazione di gruppi e  attribuzione dei compiti) e preparazione del materiale da usare (stabilire un modello per le domande da sottoporre agli intervistati). 
  • Indagine sul posto, mediante interviste, anche audio e video.
  • Ricerche di fonti iconografiche e  letterarie
  • Raccolta del materiale vegetale per la preparazione di un erbario e, dove possibile, raccolta di semi.
  • Organizzazione dei:

dati biologici:

  • identificazione e descrizione delle piante interessate.

dati culturali: 

  • Nome con cui è localmente conosciuta la pianta e corrispondenza tra il nome dialettale e quello in italiano e/o scientifico;
  • Utilizzo (alimentare, tintorio, terapeutico, etc.);
  • Da chi, o dove sono state reperite le informazioni.

dati geografici e  storici:

  • Quali sono le piante e le loro varietà più comunemente conosciute ed usate nei vari luoghi  prese in esame;
  • In quali fonti storico-letterarie e artistiche  si ritrovano le piante in esame.
  • Leggi internazionali, nazionali, piani di intervento per la tutela e la valorizzazione dell’agrobiodiversità.

dati museali:

  • Presenza delle piante interessate nella carpoteca del Seminario Regionale conservata nel Museo universitario.
  • Presenza di varietà botaniche locali.

Utilizzo nuove tecnologie:

  • software per la gestione di file audio e video
  • software di grafica
  • utilizzo del web per le ricerche scientifiche e bibliografiche

Acquisizione conoscenze:

Alla fine del percorso gli studenti avranno acquisito:

  • conoscenza dei principi basilari di botanica sistematica;
  • capacità di riconoscere le specie vegetali più comuni;
  • conoscenza della biodiversità botanica del proprio territorio;

Acquisizione competenze:

  • capacità di eseguire una ricerca etnobotanica, con relativa organizzazione e gestione dei dati;
  • realizzazione di prodotti con cui divulgare i risultati della ricerca.

Comunicazione e diffusione dei risultati :

  • Creazione di un erbario e una carpoteca didattica.
  • Realizzazione di una pubblicazione, corredata da un supporto multimediale, con il resoconto e i risultati dell’attività svolta.

Bibliografia generale

Ciccarese L., Calicchia S., Bonaventura S., (2010), Alla scoperta della biodiversità, ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Caneva G., Pieroni A., Guarrera P. M., (2013), Etnobotanica. Conservazione di un patrimonio culturale come risorsa per uno sviluppo sostenibile, Bari, Edipuglia.

Alessandro M. A., Calicchia S., Polidori P., Sbreglia N., Bianco P. M., (2015), Biodiversità e frutti dimenticati delle regioni italiane – Opuscolo di educazione ambientale,  ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

La Posta A., Duprè E., Eleuteri L., Pettiti L., Brecciaroli B., Tartaglini N., (2009) Conservazione della biodiversità.  «Quaderni habitat», 24, pp. 187-197.

Taffetani F., 2012, Herbaria : il grande libro degli erbari italiani : per la ricerca tassonomica, la conoscenza ambientale e la conservazione del patrimonio naturale, Firenze, Nardini.

Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, (2008), Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo.

Bibliografia specifica

De Cillis E., (1927), I grani d'Italia, Roma, Tipografia della Camera dei deputati.

Di Santo M., Silveri D., (2004), Le Varietà Agricole Autoctone del Parco Nazionale della Majella,  Caramanico Terme (PE), Majambiente Edizioni.

Manzi A., (1999), Le piante alimentari in Abruzzo,  Villamagna (CH), Ed. Tinari.

Manzi A.,  (2001), Flora popolare d'Abruzzo,  Lanciano (CH), Ed. Carabba.

Manzi A.,  (2006), Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo, Lanciano (CH), Ed. Carabba.

Massetti Y. , (1993), Medicina e Cultura Popolare in Abruzzo tra Ottocento e Novecento, Cerchio, (AQ),  Adelmo Polla Editore.

Restituzioni

 La Flora Abruzzese 

 

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