Le collezioni di piante succulente e la ricostruzione di ambienti aridi dellOrto Botanico illustrano la vita e gli adattamenti nei deserti caldi. Le rocce ed i microorganismi da esse isolati e conservati nella Culture Collection of Fungi From Extreme Environments (CCFEE) del Museo dellAntartide, illustrano la vita e gli adattamenti nei deserti polari.
La collezione di piante succulente dell'Orto Botanico è articolata in diverse sezioni distinte in base al tipo di gestione e alla collocazione: il Deserto, il Costone roccioso, la Serra dei Patriarchi e la Serra Astolfi. Le specie selezionate sono state scelte in base al loro valore conservazionistico ed al pregio dell'esemplare. Nelle collezioni di succulente sono presenti numerosi esemplari di Dasylirion serratifolium, Agave victoriae-reginae e Euphorbia rigida che qui si propagano spontaneamente da seme. Sono inoltre ospitate specie rare come Pelecyphora aselliformis. Con queste piante è stato possibile sperimentare la capacità di acclimatazione di alcune specie al clima locale. In ambiente protetto due pregevoli esemplari di Aloe dichotoma portati dalla Namibia.
La collezione Deserto insiste su di una piattaforma di travertino con affioramenti della roccia madre, sassi e macigni che rendono lo scenario suggestivo e che si interrompe bruscamente in prossimità di un Costone roccioso. Queste aree ospitano la parte più consistente della collezione di succulente che conta diverse centinaia di esemplari. Nel Deserto le piante sono suddivise per macroaree geografiche di provenienza (Deserto americano, africano e europeo) e disposte in una ricostruzione del loro ambiente naturale. La coltivazione di piante xerofile in questo particolare ambiente ha consentito di sperimentarne la capacità di acclimatazione.
Agave parrasana Berger - (Agavaceae) |
Agave victoriae-reginae T. Moore (Agavaceae) |
Alcuni esemplari sono coltivati in serra in quanto non sopporterebbero il clima del territorio: la Serra dei Patriarchi e la Serra Astolfi. La prima, alta diversi metri, ospita piante di grandi dimensioni e di particolar pregio, come ad esempio due esemplari di Aloe dichotoma Masson. che furono portati dalla Namibia dal Prof. Angelo Rambelli, fondatore e primo Direttore dellOrto Botanico, in occasione di una spedizione botanica. La Serra Astolfi ospita un campionario rappresentativo delle principali famiglie di succulente con gli esemplari raggruppati per famiglie e disposti in armonica successione al fine di realizzare una buona visione prospettica.
La sezione museale è nata ufficialmente nel 2006. Essa consta di una collezione di reperti fossili che raccontano la storia del continente, unampia collezione di rocce colonizzate da comunità endolitiche ed una collezione di colture dove vengono conservati i microfunghi isolati da queste rocce.
LAntartide ha avuto una storia lunga ed articolata. Fino a circa 200 milioni di anni fa era in una posizione subtropicale, un clima caldo ed umido, era coperta di vegetazione e popolata di animali. Piante ormai estinte formavano foreste; erano presenti anche dinosauri di grandi dimensioni. Lo spostamento verso il Polo Sud, terminato circa 20 milioni di anni fa, ha causato lestinzione di queste forme di vita complesse ed i microorganismi sono rimasti a dominare la biologia del continente. Tuttavia, sono assai frequenti le tracce fossili di questo passato. La collezione di fossili presenti nel Museo conserva fondali marini fossilizzati dove sono presenti bioturbazioni, ossia tracce fossili di gallerie scavate da invertebrati vissuti nel periodo Devoniano tra 370 e 400 milioni di anni fa. Tronchi fossili di Glossopteris, (Pteridosperme) antiche felci a seme ormai estinte, risalenti a circa 300 milioni di anni fa. Sono presenti anche reperti fossili di Nothofagus, un genere di faggio ancora esistente nellemisfero australe.
La collezione include una vastissima selezione di rocce colonizzate: graniti, quarzi, rocce vulcaniche e, soprattutto, arenarie. Un esemplare di arenaria colonizzata da comunità criptoendolitica è conservata presso la sezione espositiva del Sistema Museale di Ateneo (SMA). Tutte le altre, circa 200 kg, sono conservate in forma congelata a 20°C in modo da preservare i microrganismi che potranno continuare ad essere isolati e studiati anche in futuro.
La collezione di colture include quasi 1000 ceppi fungini isolati da rocce provenienti da ambienti estremi di tutto il mondo ma, soprattutto, dallAntartide. Si tratta di organismi evolutisi in totale isolamento genetico e geografico per milioni di anni, quindi unici. Molti di questi costituiscono nuovi taxa. I ceppi conservati in collezioni, con i dati di raccolta, sono catalogati in un file excell. Di seguito sono riportate le nuove specie e, in alcuni casi nuovi generi descritti, conservati nella CCFEE.
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