L'insegnamento dell'Antropologia nella Facoltà di Scienze dell'Università degli Studi di Roma la Sapienza fu istituito nel novembre del 1884 e la cattedra fu affidata a Giuseppe Sergi: filosofo, psicologo, antropologo e pedagogista dai poliedrici interessi, che già insegnava all'università di Bologna. Iniziò così a formarsi un primo nucleo del museo.
Nel 1887 istituto e museo trovarono definitiva collocazione nell'antico palazzo del Collegio Romano, l'ex-convento dei gesuiti a due passi da piazza Venezia. Si accedeva per una piccola porta al primo piano e appariva subito un lungo corridoio con mobili e scaffali allineati sulle due pareti e con all'interno collezioni antropologiche e naturalistiche di varia antichità e provenienza: da allora, quel corridoio costituì la "galleria" del Museo di Antropologia dell'Università degli Studi di Roma la Sapienza. Il museo venne subito considerato un indispensabile punto di riferimento e venne presto a formarsi un insieme di reperti e collezioni, che ancora oggi rappresentano un patrimonio prezioso per lo studio dell'uomo nelle sue differenti varietà, nel corso della sua storia e della sua evoluzione. Tra il 1929 e il 1935 il museo si arricchì dei suoi reperti più importanti: i crani neandertaliani di Saccopastore. Nel 1938, sotto la direzione di Sergio Sergi, figlio e primo degli allievi di Giuseppe, l'Istituto di Antropologia e il suo museo vennero trasferiti nella Città Universitaria, appena costruita, nella sede che ancora oggi occupano, dove il museo dispone di un ampio locale al secondo piano dell'edificio di Psicologia-Antropologia.
http://www.musei.uniroma1.it/museodiantropologia/index.html
Dal 1938 si sono succeduti diversi direttori del museo, intenti ad acquisire ulteriori reperti e collezioni: Giovanni Genna, Venerando Correnti, Massimo Cresta, Gabriella Spedini, Pietro Passarello. Attualmente, direttore del museo è il Prof. Giorgio Manzi.
Ai giorni nostri il Museo di Antropologia "Giuseppe Sergi" è articolato in tre parti: una dedicata alla conservazione, un'altra ad attività di laboratorio ed una terza destinata allesposizione per un pubblico interno ed esterno all'università, aperta alle visite dal 1982, anno in cui è stata inaugurata la mostra "Luomo di Saccopastore e il suo ambiente", per celebrare limportante scoperta scientifica dei crani di Saccopastore, rinvenuti a Roma nei pressi dellattuale quartiere di Monte Sacro, rispettivamente negli anni 1929 e 1935. I due crani testimoniavano la presenza a Roma di unumanità in tempi assai remoti, vale a dire circa 120.000 anni.