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Prede e predatori: come si studia la paleoecologia?

Percorso educativo a cura dell'UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA

 

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Obiettivi generali

Questo laboratorio intende far conoscere e far toccare con mano ai partecipanti i principali protagonisti delle cosiddette “Ere Glaciali” che popolavano i nostri territori nel Pleistocene come per esempio tigri dai denti a sciabola, orsi delle caverne, grandi cervi e possenti uri.

Obiettivi specifici del percorso

In particolare i partecipanti conosceranno le particolari strategie di caccia e di difesa degli animali più rappresentativi del Pleistocene e come questi si siano adattati a condizioni climatiche anche molto differenti da quelle attuali.

Modalità di conseguimento degli obiettivi

I partecipanti saranno coinvolti in un gioco a squadre dove ognuna delle quali avrà a disposizione due schede, la prima rappresentante dieci mammiferi pleistocenici, la seconda uno di quei dieci ingrandito. Attraverso domande specifiche ogni squadra dovrà indovinare la scheda degli avversari.

Strumenti: presentazione introduttiva in power point, calchi di reperti fossili, schede di dieci mammiferi pleistocenici, pennarelli. 

Metodo e articolazione del percorso

  • Domanda: Osservando un dente fossile di un mammifero posso stabilire il tipo di dieta? Anche se ora è estinto? Dal tipo di dieta posso risalire alle condizioni ambientali in cui l’animale viveva?
  • Ipotesi: La morfologia dei denti fornisce indicazioni sul tipo di dieta dei mammiferi. Anche quelli estinti?
  • Ricerca ed esperimenti: I partecipanti al laboratorio hanno la possibilità di vedere denti di animali attuali di cui si conoscono le abitudini alimentari. Successivamente gli studenti possono confrontare i denti fossili con le collezioni osteologiche presenti nel Museo ed effettuare una serie di osservazioni e prendere misure attraverso un protocollo scientifico rigoroso.
  • Dati e conclusioni: Il confronto tra le specie attuali e gli esemplari fossili permette di dedurre il tipo di dieta. I carnivori avranno denti atti a tranciare e/o a frantumare le ossa mentre gli erbivori denti adatti a masticare materiale vegetale particolarmente duro.
  • Condivisione: Alla fine del percorso i partecipanti produrranno delle schede di identificazione delle principali specie che sono vissute in Italia nel Pleistocene. Riceveranno infine un attestato di “giovane paleontologo”.

Restituzione

Il grado di approfondimento tematico è legato all’età dei partecipanti, quindi anche la restituzione di materiale è funzione delle tipologie di classi che parteciperanno al laboratorio.

Gli alunni della scuola Primaria coloreranno delle silhouette degli animali più rappresentativi del Pleistocene, disegnando anche l’ambiente in cui sono vissuti come ad esempio il rinoceronte lanoso vissuto in ambienti freddi e aridi.

Gli studenti delle scuole Secondarie di primo e secondo grado elaboreranno delle schede con le caratteristiche morfologiche osservate e le misure prese sui singoli reperti.

Bibliografia

  • Sardella R. (2016). Storie di mondi scomparsi. Bologna: il Mulino.
  • Sardella R. (2011). L'era glaciale. Bologna: il Mulino.
  • Antón M. (2013). Sabertooth. Bloomington: Indiana University Press.
  • Agustí J., Antón M. (2002). Mammoths, Sabertooths, and Hominids. New York: Columbia University Press.
  • Turner A., Antón M. (1997). The Big Cats and Their Fossil Relatives. New York: Columbia University Press.

 

 

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