LUniversità G. dAnnunzio di Chieti-Pescara offre il suo contributo al progredire delle conoscenze e dei saperi mediante unaccurata ricerca sia di base che applicata che ha le sue punte di diamante in campo medico nei due Centri di Eccellenza: I.T.A.B. (Istituto di Tecnologie Avanzate Biomediche) e Ce.S.I. (Centro Scienze dellInvecchiamento).
Entrambi costituiscono da alcuni anni la scommessa per il futuro dellUniversità. Nei loro laboratori è possibile sviluppare programmi di studio e di indagine scientifica in vari settori di interesse medico e biologico, con prospettive di ampliamento degli orizzonti di ricerca in cui impegnare risorse umane e finanziarie. La DAnnunzio sta acquisendo così una maggiore possibilità di inserirsi nel mondo scientifico nazionale ed internazionale in filoni di studi e ricerche di alto interesse, nel campo delloncologia, delle patologie dellinvecchiamento, della diagnostica con la risonanza magnetica.
LUniversità ha acquisito, infatti, nel corso degli anni notorietà e successi nel campo della ricerca scientifica specifica guadagnando considerazione e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Va ricordata, ad esempio, la messa a punto, da parte del prof. Stefano Iacobelli, direttore della cattedra di Oncologia Medica, di un test per la diagnosi precoce della malattia dellAIDS, causata dal virus HIV, con il marcatore 90K (11 luglio 1990).
Di particolare interesse è anche lattività di ricerca svolta dalla Sezione di Antropologia dellUniversità in molti filoni inerenti sia gli aspetti di Antropologia del vivente sia quelli dell'Antropologia degli uomini fossili ed antichi. Tutte le attività si svolgono presso la sede annessa al Museo universitario, la quale si avvale di una adeguata dotazione laboratoristica e logistica.
Lo studio delle ossa umane antiche provenienti prevalentemente da contesti archeologici è la principale attività di analisi e documentazione che la Sezione di Antropologia svolge da oltre vent'anni. Le ricerche antropologiche su resti umani provenienti da contesti archeologici mirano a ricostruire la struttura paleodemografica, lo stato di salute ed i modelli comportamentali delle antiche popolazioni umane. In particolare gli studi condotti riguardano popolazioni scheletriche storiche e protostoriche abruzzesi ed italiane. Tra le più importanti popolazioni umane antiche studiate ricordiamo quella di Ercolano inerente le vittime dell'eruzione vesuviana del 79 d.C.
Ulteriore filone di ricerca è costituito dallo studio e la documentazione di resti umani antichi mummificati. I casi di cui si è occupata la Sezione sono innumerevoli e rilevanti: dal corpo mummificato di Santa Rosa da Viterbo fino alla mummia del banchiere Roberto Calvi, passando per la mummia del Similaun e diversi resti umani mummificati rinvenuti in territorio abruzzese.
Inoltre, ultime analisi condotte dagli Antropologi del Museo universitario di Chieti, in collaborazione con il Centro di ricerca Elettra Sincrotrone Trieste e l'University of New England di Sidney (Australia), sull'osso ioide di un Uomo di Neanderthal rinvenuto nel 1989 nel sito istraeliano di Kebara, sostengono fortemente che l'uomo di Neanderthal poteva parlare come noi.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista americana PLOS ONE e illustra i risultati di un confronto fra le proprietà biomeccaniche di quest'osso posto alla base della lingua, e quelle di analoghi reperti di Homo sapiens. Fra gli autori, il paleontologo Ruggero D'Anastasio (primo autore) ed il Professor Luigi Capasso.
Lattività culturale e di ricerca scientifica viene costantemente illustrata e fatta conoscere nellambito di Convegni di studio, di Congressi, di Seminari, di Corsi di aggiornamento, di rilevanza nazionale ed internazionale e attraverso iniziative di integrazione dellateneo nel territorio abruzzese ed italiano.
Le principali Riviste di Ricerca dellUniversità G. dAnnunzio sono:
Le occasioni in cui la nostra Università ha potuto incidere concretamente sul territorio che la ospita, non sono state finora molto numerose anche se si sta cercando soprattutto negli ultimi anni di stabilire rapporti sempre più stretti con il Territorio. Fra le occasioni ufficiali si ricorda la partecipazione, su invito della Regione Abruzzo, al comitato di coordinamento del progetto per gli itinerari turistico-culturali nel Mezzogiorno e una ricerca sulla Reintegrazione degli ambiti territoriali abruzzesi nel rapporto fra la fascia litoranea e le zone limitrofe in collaborazione con lIstituto di Tecnologie e la regione Abruzzo.
Inoltre, allinterno dellateneo si è voluto ricreare uno spazio Il Giardino dei Semplici, una collezione di piante officinali che costituisce unulteriore struttura dedicata alla didattica e alla divulgazione del sapere scientifico dellUniversità.
Le aiuole del Giardino dei Semplici raccolgono, infatti, una collezione di oltre 400 specie erbacee ed arboree officinali, legate cioè alla medicina tradizionale e ancora oggi impiegate in ambito farmaceutico, cosmetico o industriale. Si tratta di piante sia autoctone che esotiche, anche se particolare riguardo è riservato agli endemismi della flora abruzzese e alle specie a rischio di estinzione, che qui vengono raccolte e conservate secondo il principio della tutela della biodiversità vegetale tanto che è stato riconosciuto di interesse regionale. Esso si pone, infatti, a salvaguardia delle entità vegetali che ospita, favorendone la conoscenza, lo studio e la valorizzazione.